Olviero Toscani, il fotografo di casa Benetton, durante la trasmissione radiofonica ‘Un giorno da pecora’ su Rai Radio 2, ieri si è lasciato andare a un giudizio davvero fuori luogo sul crollo del ponte Morandi, il ponte autostradale che a Genova ha causato 43 vittime.
Quando Geppi Cucciari e Giorgio Lauro gli hanno chiesto di commentare la foto che ritrae Luciano Benetton insieme ai fondatori delle Sardine al centro culturale fondato dai Benetton e da Toscani e se fosse d’accordo con le Sardine che hanno definito ‘un’ingenuità’ la loro foto con Luciano Benetton, il fotografo ha dichiarato gelando i presenti e radioascoltatori: “Ma a chi interessa che caschi un ponte, ma smettiamola”.
In quel momento in studio è calato il gelo.
Poi nel mentre i conduttori, prendendo le distanze, gli hanno fatto notare che “alle persone che sono morte interessa eccome la vicenda legata alla tragedia del crollo del Ponte Morandi”, il noto fotografo anziché scusarsi ha rincarato la dose: “A me non interessa questa storia qui. Benetton sponsorizza un centro culturale”.
Immediata la reazione dei parenti delle vittime che nell’incidente del Ponte morandi hanno perso i propri cari: “43 morti innocenti per lui conteranno poco, ma per noi erano tutto” ha commentato Egle Possetti, presidente del comitato ‘Ricordo vittime Morandi’ rispondendo al fotografo.
Il governatore ligure Giovanni Toti, ha commentato: “Toscani chieda scusa alle 43 famiglie delle vittime del Morandi, ai genovesi che hanno dovuto lasciare le loro case, alle imprese che hanno lottato per rialzarsi, ai cittadini che hanno fatto quotidianamente i conti con tanti disagi, ai liguri e a tutti gli italiani. Siamo indignati da tanta leggerezza nel pronunciare questa frase infelice… Alla Liguria interessa, #ANoInteressa”.
E anche il sindaco Marco Bucci si è scagliato contro le agghiaccianti dichiarazioni del fotografo: “A chi interessa? A 43 persone che hanno perso la vita, ai loro figli, genitori, mogli, mariti e amici. Alle famiglie che hanno dovuto cambiare casa e vita in pochi minuti. A una città che ha dovuto lavorare e sta lavorando sodo per arginare i mille problemi che quel crollo ha causato. Ai cittadini genovesi che ogni giorno vivono disagi. Alle attività industriali, al porto di Genova, alle aziende che lavorano in città. Un crollo come quello di ponte Morandi e la sua ricostruzione dovrebbe interessare ogni persona dotata di coscienza civile e umana solidarietà”.