SAVONA – Grande attesa per gli appassionati della storia locale, ed in particolare della Pesca e della Marineria, per l’ appuntamento in programma sabato pomeriggio (inizio alle ore 17 nella Sala delle Conferenze di Palazzo Oddo) nella “Città delle Torri” con Giulio Diomedi.
Il presidente del Circolo Nautico di Albenga, nell’ ambito della Rassegna “Albenga in libri” presenterà infatti il suo famoso volume “Quelli dell’ Artiglio”. A presentare l’autore, ed ad introdurre la discussione con il pubblico ingauno, sarà il noto storico e scrittore Mario Moscardini.
La rassegna “Albenga in libri” è stata promossa dalla Fondazione Gian Maria Oddi e dall’ Unitre Ingauna, con la collaborazione dell’Associazione Vecchia Albenga e con il Patrocinio del Comune. Il libro: “Quelli dell’Artiglio” è un omaggio non solo alla storia di Albenga, ma anche un appassionate racconto di come ognuno di noi dovrebbe scendere in campo in prima persona per provare a salvare il mare come provò a fare a suo tempo lo stesso Diomedi.
L’Autore racconterà di come, rispetto al passato, la situazione del nostro mare sia peggiorata. Sostenuto da una sincera e intensa passione di autentico marinaio, Giulio presenta, attraverso una vivace serie di episodi di pesca nelle acque di Albenga e dell’Isola Gallinara, l’immagine di un mare un tempo ricco di vegetazione e di fauna ittica. Un ambiente marino ora quasi scomparso per la devastazione provocata dai pescherecci per un incontrollato sfruttamento e per l’incuria e l’indifferenza dell’uomo.
“Diomedi – ci ha spiegato il noto scrittore ed editor Armando D’Amaro- con il suo libro, che era stato pubblicato nel 2004, aveva lanciato un grido di allarme, rimasto inascoltato sullo stato del nostro mare. Oggi la sensibilità verso il tema sembra un tantino migliorata. E questo libro appare ancora oggi di attualità in quanto può offrire lo spunto per stimolare le autorità competenti a ricostituire, con un rinato interesse verso il mare locale, un patrimonio ecologico oggi in pericolo di estinzione per riportarlo, con una adeguata normativa e una reale tutela, alla sua antica e naturale bellezza e ricchezza”.
CLAUDIO ALMANZI