“Le mascherine con le valvole e più filtri sono esaurite in tutte le farmacie di Genova, così come i gel alcolici per la disinfezione delle mani, mentre le mascherine monouso senza valvole, che servono a poco per prevenire il contagio dal coronavirus, in alcune farmacie si riescono ancora a trovare”.
Così il vice presidente di Federfarma Genova Giuseppe Castello stamani contattato al telefono dall’agenzia Ansa ha fatto il punto sulla situazione delle mascherine sanitarie andate a ruba nelle ultime settimane a Genova per prevenire il rischio contagio da coronavirus.
In numerose farmacie non sono più disponibili: “Sono in prevalenza italiani gli acquirenti, che magari devono viaggiare in aereo, in treno o all’estero in luoghi affollati – ha spiegato una farmacista genovese che le ha esaurite da giorni – ma ci sono anche numerosi cinesi che le inviano ai loro familiari in Cina via pacco postale”.
L’obbligo di indossare la mascherina è stato introdotto anche da diversi studi medici durante la visita dei pazienti: “Qualcuno di loro – ha dichiarato un medico genovese – mi ha criticato, ma il rischio di arrivare troppo tardi c’è, prevenire è meglio che curare”.
Il vicepresidente di Federfarma Genova Castello ha inoltre evidenziato come “le semplici mascherine monouso non servano a nulla per prevenire l’ infezione, le uniche che servono per ripararsi dal coronavirus sono quelle con i filtri. C’è stata una richiesta da parte del Ministero della Salute ai farmacisti di tenerle da parte, giustamente, per ospedali e Asl. Così abbiamo fatto”.
Dalle mascherine esaurite ai traffici delle merci in porto a Genova.
La flessione dell’autotrasporto che sta colpendo la Cina e l’effetto domino sui traffici marittimi con l’Europa per effetto del coronavirus “inevitabilmente si ripercuoterà anche sui volumi dei porti e dei terminal italiani, colpendo direttamente la catena del trasporto e generando una crisi sull’autotrasporto italiano”.
L’allarme è arrivato oggi dai responsabili dell’associazione nazionale autotrasportatori “Trasportounito” che stanno mettendo a punto “un piano di emergenza” che verrà presentato al Ministero dei Trasporti.
Il piano mira alla “predisposizione anticipata di misure straordinarie a salvaguardia dell’economia e del lavoro, prevedendo l’utilizzo di ammortizzatori sociali, di strumenti di flessibilità che consentano processi di riconversione aziendali, possibili misure di detassazione e defiscalizzazione nonché procedure di sospensione coordinate e pianificate dei finanziamenti in corso”.
“Si calcola – hanno spiegato i responsabili di Trasportounito – che in Cina il Coronavirus e la coincidenza dell’epidemia con il Capodanno cinese abbia messo fuorigioco fra il 40 e il 50% degli autisti di Tir con l’effetto indotto di rendere ogni giorno più problematico il funzionamento della catena logistica e il movimento in-out dei container nei grandi porti della Cina.
L’effetto domino del coronavirus sta colpendo pesantemente anche le rotte marittime dei traffici container con diminuzioni superiori al 30% nel carico trasportato da ogni singola nave sulle rotte fra la Cina e l’Europa.
Solo al porto di Genova, già fortemente rallentato per le note carenze infrastrutturali, la contrazione prevista sarà nell’ordine del 20% sia in import sia in export.
Medesima flessione percentuale, come valore medio, coinvolgerà tutti i soggetti che operano direttamente nelle relazioni di scambio e di traffico con la Cina”.