Di tutto e di più. Un partita bellissima e un Genoa mai domo che raccoglie gli applausi, non il punto che avrebbe potuto portare a casa se fosse girata meglio.
La doccia fredda, subita dopo neanche due minuti con il gol di Marusic, ha inclinato il piano a sfavore. Onore alla Lazio, ma che Grifo… A fine partita il tecnico Nicola fa buon viso a cattiva sorte. Il processo di crescita prosegue. E’ la premessa per non mollare la rincorsa sino all’ultimo metro. “I ragazzi stanno facendo immedesimare la nostra gente, che riesce a trasferire una carica importante. Il tributo finale lo leggo così. Mi sono emozionato oggi a vedere i miei ragazzi e questo pubblico. Siamo orgogliosi e allo stesso tempo arrabbiati: i numeri dicono che abbiamo disputato una gran partita. Se non apri il cuore, non apri neanche la testa come diceva Platone. Mica me la attribuisco io… Gli errori fanno parte del gioco e sono stati frutto delle qualità che riconosciamo agli avversari. Sanno anche chiudersi, fare densità e ripartire creando pericoli. La nostra mentalità è quella di proporre gioco e mantenere equilibrio anche contro squadre così. Mi piace la capacità del gruppo di sentirsi gruppo, io conto sul contributo di tutti. Dobbiamo lavorare come squadra, non per reparti o compartimenti stagni. Ripartiamo dall’amarezza positiva che ho visto nello spogliatoio, c’è la consapevolezza che possiamo migliorare in tanti aspetti. Il nostro cammino dimostra che i punti sono stati fatti in contesti e contro squadre fuori dalla dimensione degli scontri diretti. Complimenti alla Lazio e, soprattutto, ai miei giocatori”.