Oltre ai tre decessi segnalati questa mattina: un paziente nato a Lerici di 64 anni, di una genovese di 89 anni e di una 87enne, i responsabili della direzione del Policlinico San Martino alle 15 di oggi hanno comunicato il decesso di un genovese di 72 anni, ricoverato presso la Rianimazione del Monoblocco del 3° piano, avvenuto alle ore 12,15.
Ore 10, S. Martino: altri morti con coronavirus, 64enne di Lerici e genovesi di 87 e 89
La situazione al Policlinico.
“Al momento – hanno spiegato dal San martino – sono 37 i ricoverati in Malattie Infettive, 38 nelle due rianimazioni del Monoblocco, 30 al Padiglione 10, 53 al Padiglione 12, dove sono stati dedicati al Covid tutti i tre piani della struttura.
Altri 14 sono ricoverati nei letti dell’Area Medica Critica al 1° piano del Pronto Soccorso, a cui si sono aggiunti da ieri, nel medesimo piano, altri 8 letti di Rianimazione Covid, di cui 2 già occupati.
Sono e saranno garantiti in struttura tutti gli interventi chirurgici di emergenza, dell’attività elettiva oncologica indifferibili e di alta complessità specialistica. Tutto il restante è sospeso”.
Sul fornte della solidarietà all’ospedale genovese e verso i suoi ricoverati, i responsabili della direzione sanitaria hanno ricordato che “lo chef genovese Matteo Losio del Bruxaboschi, Stefano Di Bert di Sapore Maestrale, Andrea Zane di Toue Drue e Roberto Panizza de Il Genovese, da oggi distribuiranno gratuitamente pasti e altri beni di prima necessità in orario serale al reparto di Malattie Infettive
La distribuzione al reparto avverrà in assoluta sicurezza, grazie al contributo della Croce di San Desiderio.
Oggi lo chef Marco Visciola di Eataly ha preparato e fatto pervenire attraverso i raider di Eco Bike Courier 400 panini con la porchetta per tutti i professionisti impegnati nell’emergenza nei 7 padiglioni maggiormente sollecitati.
Ai suoi prodotti si sono uniti altri 19 chili di gelato del Salotto delle Dolcezze e 300 monoporzioni del Biscottificio Grondona.
Pervenute in ospedale anche 300 monoporzioni di prodotti di Romanengo, sempre indirizzati a medici, infermieri, oss e agli altri operatori impegnati sul campo”.