“Vogliamo tenere alta la guardia su una proposta che anche altri hanno promosso, su cui recentemente l’assessore regionale alla Sanità Sonia Viale ha dato apertura e per cui crediamo vi possa essere un corretto equilibrio e buonsenso da parte di tutti”.
Lo hanno dichiarato ieri i consiglieri regionali Andrea Melis e Fabio Tosi (M5S).
“Noti gli elementi che anche attraverso circolari dell’Istituto Superiore di Sanità hanno emesso riguardo l’indicazione di concentrarsi sui soggetti che presentano sintomatologie, è altresì vero che la comunità scientifica ha posizioni ampiamente possibiliste sulla casistica che soggetti asintomatici possano essere veicolo di contagio.
Anche altre Regioni si stanno muovendo sul dibattito di estendere o meno i tamponi a soggetti asintomatici.
Se però un approccio complessivo anche dal punto di vista organizzativo può essere difficile e lungo, consideriamo allora di affrontare la questione su aree e settori più a rischio, per intervenire quindi in modo settoriale sempre più ampio.
La valutazione che deve porsi la politica è se adottare o meno il principio di maggior cautela e in questo caso ci sono dei settori in cui questa opzione deve essere sul tavolo.
Come Regione Liguria, tenuto conto dell’età media fra le più alte d’Italia, abbiamo notoriamente un’ampia fetta di nostri concittadini anziani ricoverati in case di cura, nelle varie e numerose RSA o strutture similari dove sono seguiti da personale medico, infermieristico e assistenziale.
I soggetti anziani sono fra i più a rischio non solo del contagio da Covid-19, ma delle evoluzioni maggiormente pericolose che portano anche a, mediamente, saturare i nostri reparti di terapia intensiva. Ragioni per le quali possiamo e dobbiamo considerare questo settore certamente a rischio per i soggetti coinvolti, mediamente più deboli dal punto di vista clinico, e impattanti sul settore ospedaliero perché ci sono più probabilità di un aggravio delle condizioni di salute.
Il nostro invito è dunque quello di avviare celermente, in tutte le strutture sociosanitarie che ospitano gli anziani, una campagna di tamponi da effettuarsi immediatamente al personale coinvolto e ai pazienti ricoverati, così da individuare preventivamente soggetti positivi al CoVid-19 che non hanno ancora manifestato i sintomi e quindi adottare procedure dedicate proprio a questi soggetti esposti che per ovvie ragioni professionali sono a stretto contatto con i pazienti anziani ricoverati”.
“Riteniamo che questo possa rappresentare un primo approccio ‘settoriale’ con cui poi avviarne altri in parallelo come ad esempio tutto il personale sanitario in prima linea, che ringraziamo per lo sforzo e l’abnegazione messa in campo”, concludono Melis e Tosi.