Tutti gli italiani, ma non solo, si stanno ponendo la stessa domanda: “Quanto durera’ ancora l’epidemia da coronavirus?”.
“Il nuovo Covid-19 causa delle epidemie che sulle popolazioni grandi durano mediamente da 5 a 10 settimane. La nostra epidemia e’ iniziata a fine febbraio e adesso siamo tra la terza e la quarta settimana.
L’acme (punto culimnante, ndr) ci sara’ entro una settimana, poi la curva epidemica scendera’. Le misure di contenimento, quindi, dovranno essere rispettate obbligatoriamente almeno per altre due-tre settimane dopo l’acme.
Il Nord Italia ha ancora 4 settimane di ‘chiusura’ davanti a se’. Nel resto del Paese, invece, non si sa se ci sara’ l’epidemia, dobbiamo vedere come evolve la situazione. Ci sono per il momento dei focolai al Sud da attenzionare”.
Lo ha riportato oggi l’agenzia Dire citando Roberto Ronchetti, specialista in Immunologia e Allergologia, responsabile del Servizio Malattie respiratorie pediatriche, professore emerito di Pediatria del Policlinico Umberto I – Universita’ la Sapienza di Roma.
“Le misure di contenimento servono a ridurre il numero dei casi e dei morti – ha poi spiegato all’agenzia Dire il prof. Ronchetti- ma la durata della malattia dipende dalla forza del virus, che in questo caso sembra durare 5 settimane e nelle zone piu’ grandi puo’ arrivare fino a 10 settimane.
La temperatura climatica globale del Nord Italia e’ perfettamente identica a quella di Wuhan. Quindi occorre quella temperatura per il Covid-19, ma possiamo sperare che il resto d’Italia si salvi per motivi climatici”.
L’epidemiologia delle infezioni da virus respiratori descrive curve epidemiche che iniziano piu’ o meno presto nei mesi invernali per esaurirsi nel corso di due o tre mesi.
“E’ ben noto l’andamento delle epidemie causate dai virus influenzali e parainfluenzali, dei virus respiratorio-sinciziali e di molti altri virus respiratori. Questi virus regolarmente nei mesi di gennaio-aprile provocano eventi epidemici di gravita’ mediamente lieve ma a volte grave”.
La comparsa del coronavirus (Covid-19).
“Il Covid-19 e’ apparso come agente infettante respiratorio sulla scena mondiale apparentemente agli inizi di gennaio 2020 nella regione della citta’ dei Wuhan (Cina): l’epidemia caratterizzata da alta diffusibilita’ di virus e notevole mortalita’ (4% circa dei contagiati) ha messo in moto provvedimenti da parte delle autorita’ amministrative che sono apparse inusitate ed imponenti, misure che hanno certo contribuito a limitare il numero delle persone colpite.
L’epidemia cinese a Wuhan puo’ dirsi oggi conclusa con 80.000 casi di contagio e circa il 4% di morti tra i colpiti.
La curva epidemica che inizia intorno alla meta’ di gennaio, raggiunge il suo acme dopo quattro settimane e si esaurisce nelle successive sei settimane. Un’epidemia analoga, verificata nella Corea del Sud, circa un mese dopo quella cinese, e’ complessivamente durata circa cinque settimane.
L’epidemia italiana e’ iniziata ancora piu’ tardi, nell’ultima settimana di febbraio, ed e’ tuttora in pieno svolgimento”.
Questi dati dimostrano che una curva media di una certa regione geografica e’ influenzata “dall’andamento piu’ o meno tumultuoso dell’epidemia nelle differenti zone geografiche che si prendono in considerazione. Tutti questi dati, in sintesi, dimostrano che l’epidemia causata dal Covid-19 si sta spostando nelle diverse zone del mondo in modo progressivo. La durata delle epidemie in ciascuna localita’ sembra essere compresa tra 5 e 10 settimane.
Probabilmente tale durata e’ minima se si prende in considerazione una singola localita’ e piu’ lunga se si prende in considerazione l’andamento di regioni ampie o di nazioni. Tutto cio’ e’ verosimilmente sotto l’influenza di un infinito numero di fattori di suscettibilita’ delle popolazioni, di condizioni ambientali, un coacervo di fattori rilevanti che e’ impossibile in questa fase analizzare.
Rimane il fatto che in alcune localita’, ad esempio Cina e Corea del sud, le epidemie si sono esaurite.
Ci si puo’ domandare quale influenza abbiano avuto nel determinare la cessazione delle epidemie le imponenti misure sociali, mediche, amministrative, ecc., che sono state attuate con intensita’ probabilmente diversa in queste due nazioni.
Di certo tali misure, quando attuate in modo stringente, sono state in grado di ridurre il numero dei contagi e quindi dei casi complessivi, ma l’andamento delle epidemie con la classica curva a campana descritta dai casi che si sono verificati, non e’ stata probabilmente determinata dalle misure volte a ridurre i contagi, bensi’ dalla capacita’ infettante del virus che come abbiamo detto e’ tipicamente caratterizzata da un’esplosione iniziale che tende ad attenuarsi e sparire dopo aver raggiunto un punto massimale.
A questo punto, si può ipotizzare che la curva italiana riprodurra’ il larga misura la curva tipica del Covid-19 osservata in Cina e in Corea del Sud e cioe’ una curva con una durata complessiva di 5-10 settimane.
Dall’inizio dell’epidemia sono passate 5 settimane ed e’ pertanto ipotizzabile, se le considerazioni fatte sono attendibili, che dovremo prestissimo vedere l’inizio della defervescenza epidemica”.