Marittimi in balìa delle onde della solidarietà. Sono cinque i membri dell’equipaggio della Costa Diadema, attraccata ieri in porto a Piombino, dopo il respingimento alla Spezia, che presentano sintomi da coronavirus. Altri tredici restano sospetti con sintomi lievi.
Lo hanno riferito i responsabili del Comune di Piombino.
Il caso più grave è già stato fatto sbarcare e condotto in un ospedale Covid-19, nelle prossime ore anche gli altri quattro saranno accompagnati in strutture sanitarie dedicate.
Nel frattempo i medici dell’Ufficio sanità marittima faranno i tamponi a tutto l’equipaggio: sono già arrivati 720 kit e da domani si partirà con i test per i tredici sospetti, continuando poi con gli altri, dando priorità ai marittimi stranieri affinché possano tornare in patria subito.
Tutti i membri dell’equipaggio, fatta eccezione per circa 170 che dovranno rimanere a bordo per garantire la sicurezza e l’operatività della nave, lasceranno Piombino con degli autobus dedicati seguendo un rigido protocollo di sicurezza.
“La macchina organizzativa – ha commentato il sindaco Francesco Ferrari – ha funzionato e in poche ore è stato possibile mettere in sicurezza la nave e cominciare ad accertare lo stato di salute dei passeggeri. Per questo voglio ringraziare tutte le istituzioni e tutti coloro che hanno contribuito. Piombino ha dimostrato di essere all’altezza della situazione e di questo sono profondamente orgoglioso. Sono felice che queste persone possano tornare in poco tempo a casa dalle loro famiglie”.
Costa Diadema respinta alla Spezia e accolta a Piombino: Toti difende sindaco
“La vicenda della Costa Diadema – hanno dichiarato oggi la senatrice spezzina Stefania Pucciarelli e il deputato spezzino Lorenzo Viviani (Lega) – non deve mai più ripetersi.
Capiamo le motivazioni alla base della decisione presa dal sindaco Peracchini sulla scorta di una situazione della sanità ligure e spezzina messe a durissima prova, ormai da settimane, ma il respingimento di una nave passeggeri, per di più che batte bandiera italiana, col proprio equipaggio è un’extrema ratio a cui non si dovrebbe mai arrivare.
Chi parla di un ritorno alla normalità e della riapertura delle imprese dovrebbe fare una profonda riflessione sulla pianificazione di una strategia, a medio e a lungo termine, sulle misure da intraprendere perché le attività economiche, soprattutto quelle vitali come quelle marittime, possano riprendere in sicurezza.
Occorre programmare una strategia a medio e lungo termine anche per il settore marittimo, strategico per la città della Spezia e per la Liguria, perché operatori e compagnie del settore possano essere messe in condizioni di lavorare senza trovarsi brutte sorprese all’arrivo nei nostri porti, ma con la sicurezza di avere tutte le garanzie in termine di approdo e assistenza sanitaria per equipaggio e passeggeri.
Come chiede da tempo la Lega, va subito potenziata la sanità marittima in tutti gli scali e il personale sanitario per le visite ai marittimi oltre che per il controllo delle merci.
Il mancato attracco, peraltro, probabilmente poteva essere evitato con un’implementazione del personale sanitario marittimo dal momento che La Spezia ospita già in rada da qualche giorno la Costa Pacifica.
Aspettiamo un intervento deciso da parte del ministero dei Trasporti, che valuti anche le proposte della Lega, perché venga garantita funzionalità agli scali, prevedendo misure mirate a un’emergenza coronavirus che non durerà settimane, ma mesi”.