“Gli impianti natatori pubblici rappresentano un importante presidio sociale sul territorio. In Liguria sono 47, con 250.000 tesserati a enti di promozione sportiva, 26.000 iscritti alla Federazione Italiana Nuoto 26.000, 6000 dipendenti e collaboratori sportivi e circa 30 milioni di euro di fatturato aggregato. Tuttavia, a causa dell’emergenza coronavirus sussiste un concreto pericolo di fallimento per molte società, che finora non hanno ricevuto un aiuto concreto dal Governo”.
Lo ha dichiarato oggi il consigliere regionale Alessandro Puggioni (Lega).
“Pertanto – ha aggiunto Puggioni – occorre rimboccarsi le mani sul territorio e Regione Liguria si deve attivare a tutela di chi, tra mille difficoltà, ha sempre fatto il suo lavoro per garantire il funzionamento degli impianti sportivi nella nostra regione.
In particolare, nelle piscine ci sono costi enormi e occorre riconoscere l’impegno dei gestori, i quali svolgono anche una funzione sociale per le famiglie liguri e per scuole, anziani, diversamente abili ossia quelle categorie più fragili che spesso hanno accesso gratis o a prezzi popolari.
Gli impianti natatori sono stati tra i primi a chiudere e probabilmente saranno tra gli ultimi a riaprire, ma il Governo, in sostanza, ha previsto soltanto l’idea dell’indebitamento, che non è senz’altro quella idonea a risolvere i problemi.
Regione Liguria si deve quindi fare promotrice presso il Governo affinché siano erogati contributi a fondo perduto e vengano fornite opportune garanzie pubbliche di sostegno agli investimenti.
Il settore non può andare avanti così senza aiuti perché c’è il rischio concreto di future chiusure di storiche società sportive su tutto il territorio della Liguria”.