“La borghesia liberale, porgendo con una mano le riforme, con l’altra mano le ritira sempre, le riduce a nulla, se ne serve per asservire gli operai, per dividerli in gruppi isolati, per perpetuare la schiavitù salariata dei lavoratori. Il riformismo, perfino quando è del tutto sincero, si trasforma quindi di fatto in uno strumento di corruzione borghese e di indebolimento degli operai. L’esperienza di tutti i paesi dimostra che prestando fede ai riformisti gli operai hanno sempre finito con l’essere gabbati”.
Con questa citazione di Lenin (22 aprile 1870 – 21 gennaio 1924) ieri i compagni del Partito Comunista della Liguria hanno celebrato l’anniversario della nascita del rivoluzionario russo.
“Lenin – ha poi spiegato il segretario nazionale Marco Rizzo – considerava che l’analisi concreta di una situazione concreta fosse l’elemento più sostanziale e vitale del marxismo. Grande insegnamento teorico per l’organizzazione e l’azione politica rispetto a chi -stoltamente- imbraccia i testi marxisti-leninisti brandendoli come una bibbia”.