“Se c’è un posto dove non ci si può contagiare è in barca, in mare aperto. Per questo spingerò affinché al più presto i genovesi possano tornare in mare. Lo dico da sindaco di Genova e di quella che fu la più grande repubblica marinara, il diporto nautico deve poter ripartire dal 4 maggio, anche perché non si tratta solo di svago o di turismo, ma di dare fiato a un indotto molto importante”.
Lo ha dichiarato oggi il sindaco di Genova Marco Bucci.
“Oltre al mare e alle spiagge – ha aggiunto il primo cittadino – stiamo discutendo di concedere ai cittadini di sfruttare anche la rete dei sentieri, naturalmente non in gruppo e mantenendo le opportune misure preventive, ma se è vero che all’inizio è stato giusto imporre divieti molto diffusi oggi serve un affidamento alla responsabilità individuale”.
Il Comune sta pensando di presidiare, in ogni caso, spiagge e parchi, nel momento in cui dovessero essere riaperti, con l’ausilio dei volontari della Protezione civile e di associazioni sul territorio.
“Abbiamo in mente anche alcune idee aggressive – ha poi riferito Bucci all’agenzia Ansa – per esempio, grazie ad alcuni spunti lanciati dalle stesse categorie, immaginiamo di poter realizzare delle grandi piazze del food.
Magari una piazza in ogni municipio o in ogni macro-zona della città, con le cucine dei locali sul perimetro e uno spazio per consumare i pasti, come se fosse una sagra urbana, ma con le dovute precauzioni e distanze interpersonali”.
L’esempio a cui si rifà il Comune sarebbe quello del Mog, lo spazio interno al mercato orientale di Genova: “Queste sono soluzioni che potrebbero anche favorire il turismo, oltre che il commercio”.
Tra le misure che il Comune di Genova metterà in atto per venire incontro alle esigenze del commercio in vista della fase 2 c’è anche l’abolizione della tassa di occupazione del suolo pubblico fino a fine 2020.
Significa che ristoranti e locali che vorranno realizzare o ampliare i propri dehors per facilitare il distanziamento sociale potranno farlo.
Inoltre, è prevista la sospensione della Tari almeno fino al 30 giugno, con la possibilità di una proroga se il Governo concederà ai Comuni i 5 miliardi richiesti attraverso Anci.