“Un’altra delle solite bufale, utilizzate dalla Cgil e dal Pd per attaccare l’amministrazione di centrodestra.
E’ del tutto falso che Regione Liguria abbia ricevuto fino a ieri da Roma 79.600 tamponi per i test sul coronavirus.
In realtà, ha ricevuto 43.600 ‘tamponi per campioni rinofaringei’ più 36.000 ‘provette per i campioni’.
Dei 43.600 tamponi inviati in Liguria, ben 37.000 sono arrivati solo tra il 18 e il 23 aprile, quando il sistema ligure, seguendo le indicazioni del Ministero, ne fa tanti come la Toscana e il Piemonte in proporzione al numero degli abitanti (ossia quasi duemila al giorno).
Fino a ieri in Liguria sono stati effettuati 37.842 test e, man mano che riceveremo ulteriori tamponi e provette, aumenteremo il numero anche grazie ai nuovi macchinari che Regione Liguria ha acquistato per il S. Martino di Genova e per il S. Andrea della Spezia.
Pertanto, asserire che Regione Liguria abbia effettuato pochi test è una delle solite fake news vergognosamente utilizzata dal centrosinistra per fare propaganda politica e gettare fango sul centrodestra, pure in un momento in cui tutte le istituzioni sul territorio dovrebbero stare unite e compatte per la lotta al Covid-19”.
Lo ha dichiarato stasera il vice capogruppo regionale Paolo Ardenti (Lega).
“Vorrei far notare – ha spiegato Ardenti – che da Roma non ci hanno neanche inviato le provette sufficienti a coprire il numero dei tamponi forniti.
Semmai, lo scandalo e i ritardi sono da attribuire al Governo e non a Regione Liguria e Alisa, che in stretta sinergia con l’assessore alla Sanità Sonia Viale, che ringrazio per il proficuo lavoro, a tutti i livelli si sono sempre impegnate con serietà, professionalità e buonsenso, 7 giorni su 7 e H24, per combattere la diffusione del coronavirus sul nostro territorio”.
“La Regione Liguria – avevano dichiarato oggi i consiglieri regionali del Pd – ha effettuato meno della metà dei tamponi a sua disposizione: dei 79600 che gli sono stati forniti dalla Protezione civile nazionale, ne sono stati utilizzati solo 37.842, per un totale di 25045 casi (visto che a volte se ne usano più di uno per una persona). La media nazionale invece è del 70%.
Noi quindi siamo 20 punti percentuale al di sotto degli altri, tanto che ci troviamo all’ultimo posto fra le regioni del Nord Italia con 24,4 tamponi ogni mille abitanti (sotto di noi ci sono solo le Regioni del Sud che non hanno avuto la quantità di contagi e di morti del Nord). Sappiamo bene che i tamponi non curano le persone, come si ostina a ripetere Toti, ma aiutano a mappare e quindi a contenere il contagio.
Regione Liguria però preferisci tenerli chiusi nei cassetti. Eppure la nostra regione ha un tasso di mortalità molto alto, simile a quello delle Lombardia.
Perché Toti non usa i tamponi pur avendoli? Perché ne facciamo solo la metà mentre tutte le altre Regioni ne fanno una media del 70%?
Delle due l’una: o tutti gli altri non ci hanno capito niente oppure (cosa ben più realistica) a non capire nulla sono quelli che hanno governato l’emergenza sanitaria in Liguria, condannandoci a percorrere una strada sbagliata e a combattere alla cieca il virus, senza conoscerne la reale estensione e arrivando sempre in ritardo sulle risposte da dare alla nostra comunità”.
“Il mancato utilizzo dei tamponi – aveva riferito oggi anche Fulvia Veirana, della segreteria regionale Cgil – ci sconcerta. Dall’inizio dell’epidemia, in Liguria chiediamo un maggior utilizzo dei tamponi per circoscrivere l’infezione e proteggere la popolazione. Regione Liguria ha sempre giustificato il bassissimo numero di tamponi effettuati con la carenza di reagenti e materiali. Apprendiamo che non e’ stata in grado di eseguire neppure quelli che ha fornito la protezione civile nazionale”.