Savona. Il Direttivo Provinciale di Savona di Fratelli d’Italia interviene in relazione al Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per la cosiddetta “fase due” della gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19 che stabilisce le riaperture e i primi passi verso il ritorno alla normalità delle vite degli italiani.
Così dichiara Alessandro Chirivì: “Chiediamo al Governo di consentire la celebrazione delle Messe settimanali a partire da domenica 10 Maggio, rispettando la distanza interpersonale minima di un metro tra i fedeli ed indossando la mascherina, eventualmente prevedendo capienze massime in base alla grandezza delle singole chiese, accessi separati tra ingressi ed uscite, mantenendo le distanze previste anche durante la distribuzione dell’Eucarestia ed evitando lo scambio del gesto della pace, in modo da rispettare tutte le norme di sicurezza che saranno in vigore dal 4 maggio per gli esercizi commerciali, nei supermercati, nei parchi e nei giardini pubblici”.
Continua Chirivì: “l’articolo 19 della Costituzione Italiana garantisce a tutti il diritto di professare la propria fede religiosa e di esercitarne, anche in pubblico, il culto, ed è una delle libertà individuali fondamentali del nostro ordinamento. Se il culto può essere esercitato nel rispetto di tutte le norme igienico sanitarie stabilite per l’incolumità di tutti, e valide ad esempio per supermercati, giardini e centri commerciali, non si concepisce come le Messe risultino ancora vietate, nonostante tutti i tentativi di proporre protocolli di comportamento condivisi e rispettosi delle esigenze di tutela della salute pubblica da parte della Cei, alla quale, in questa richiesta, va tutto il nostro supporto, sostegno e solidarietà.”
Così commenta, infine, il Vice Commissario Provinciale di Savona di Fratelli d’Italia Claudio Cavallo: “Se è possibile recarsi nei supermercati ed, evitando gli assembramenti e rispettando le norme di distanziamento sociale, approvvigionarsi di quanto necessario per il nutrimento del corpo, deve essere garantito, a tutti coloro che ne sentono l’esigenza, il nutrimento dello spirito, naturalmente rispettando le identiche norme igienico sanitarie previste per tutti gli altri luoghi. La fede è parte integrante del patrimonio identitario e della tradizione della nazione, e i tratti essenziali del suo esercizio devono essere garantiti a tutti i cittadini, se non tutti i giorni, quantomeno con cadenza settimanale”.