Una vita da secondo. Lontano dalle luci della ribalta ma pronto a trasmettere idee e positività. In blucerchiato dal 1984 al 1992, Narciso Pezzotti ha contribuito a rendere d’oro quel periodo alla Sampdoria. Le prime due stagioni da vice di Eugenio Bersellini, quindi dal 1986 al fianco di Vujadin Boškov. «Il mio compito era quello di dare all’allenatore tutte le informazioni necessarie a preparare la partita, poi le scelte spettavano ai tecnici – ricorda al media ufficiale – Con Bersellini la Samp ha espresso il miglior calcio della sua storia, Boškov portò mentalità vincente e dimensione internazionale al club».
Casa. «Se penso al presidente Paolo Mantovani mi vengono i brividi: viveva per la squadra e la squadra si identificava in lui – prosegue Ciso -. Lo Scudetto arrivò a coronamento di un periodo straordinario. Ci è mancata la ciliegina di Londra, peccato. Sono passati tanti anni, in mezzo ci sono stati i successi alla Juventus e in Nazionale con un altro doriano, Marcello Lippi, ma Genova e la Samp restano nel cuore. Tornare qui è come tornare a casa».