Nella giornata di ieri, venerdì 15 maggio 2020, presso la direzione aziendale di Arcelor Mittal, si è svolta la riunione tra le Rsu e l’Azienda.
Durante l’incontro l’azienda ha illustrato la richiesta di ulteriori cinque settimane di cassa integrazione ordinaria Covid-19 fino al 21 giugno 2020.
“Le richieste da noi portate al tavolo, di rotazione effettiva del personale e di integrazione salariale – spiegano i sindacati – non sono state accettate. Non abbiamo assolutamente accettato questo tipo di logica, in una totale mancanza di un piano strategico del gruppo Arcelor Mittal Italia. Arcelor Mittal e Ilva in AS, trattano all’insaputa dei lavoratori, futuri assetti del gruppo in Italia, lasciano allo sbando la siderurgia, settore strategico della produzione nazionale. Preoccuparti della situazione chiediamo l’intervento del Governo e ci attiveremo fin da subito per fare presente al Prefetto di Genova, gli estremi di un utilizzo improprio dello strumento cassa integrazione Covid 19. Le aree su cui è situata la siderurgia genovese, dove vige l’Accordo di Programma, non possono essere trascurate ed impoverite da una gestione schizzofrenica di Arcelor Mittal”.
Per questo motivo le Rsu insieme a Fim, Fiom, Uilm ha dichiarato lo sciopero di tutto lo stabilimento a partire dalle 18.00 di ieri, fino alle ore 7.00 di lunedì 18 maggio 2020.
Lunedì, alle 7, ci sarà un incontro tra rsu, sndacati e lavoratori presso la portineria per i relativi aggiornamenti.