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Salvatore: non si possono più sopportare lotte interne tra correnti nelle procure

Ministero di Grazia e Giustizia (foto di repertorio)

“Le ultime vicende che hanno coinvolto il
ministero della Giustizia hanno reso palese a tutti quanti, se fosse
ancora necessario, quanto tutto l’ambito giudiziario italiano sia
nella confusione più totale”.

Lo ha dichiarato la capogruppo regionale Alice Salvatore (ilBuonsenso).

“Diverse riforme – ha spiegato  Salvatore – avvenute negli anni sia da destra che da sinistra
hanno avuto comunque l’unico intento di non dare alla magistratura e
al pubblico ministero l’autonomia che invece è assolutamente necessaria.

Da molte parti ormai pare evidente che così com’è strutturata la
giustizia italiana crea ambiti e possibilità troppo elevati di
commistione di ruoli e soprattutto di interferenze politiche nella
gestione di tutto ciò che è inerente l’andamento dell’apparato giudiziario.

Tra le varie situazioni da modificare è noto a tutti, per gli ultimi
avvenimenti, quanto sia importante per il pubblico ministero avere la
propria autonomia e gestione della titolarità dell’azione penale.

Altro annoso problema che nessuno alla fine vuole mai risolvere è
quello di dotare la struttura giudiziaria di tutto ciò di cui ha
bisogno per essere veloce e presente in modo da garantire ai cittadini
una giustizia giusta e in tempi rapidi. L’allungamento o annullamento
della prescrizione non risolve per nulla il problema principale quello
della lunghezza, ormai biblica, dei tantissimi procedimenti giudiziari
soprattutto a livello civile, che vedono incastrarsi negli anni e poi
perdersi nel nulla migliaia di sentenze. Questo non fa altro che dare
la sensazione al cittadino di essere abbandonato dallo Stato e di non
essere quindi tutelato nei suoi diritti.

Servono più giudici, più risorse affinché la giustizia sia finalmente
rapida ed efficiente.

Quando questa lungaggine e queste mancanze strutturali si verificano
nei procedimenti penali la situazione diventa ancora più grave e in
alcuni casi tragica con detenzioni preventive lunghissime senza che le
persone coinvolte abbiano una risposta certa. Le persone coinvolte
sono sia il detenuto che molte volte può essere anche una persona
innocente, sia le vittime che vedono leso il proprio diritto ti vedere
punito chi gli ha causato un danno.

È purtroppo un argomento che si tratta da decenni, l’unica verità è
che nessuna parte politica, destra o sinistra che sia, ha mai avuto la
reale intenzione di sistemare le cose e addirittura come sappiamo
abbiamo avuto riforme praticamente fotocopia create dalla sinistra e
votate dalla destra.

È importante per la solidità stessa dello Stato che la politica non
abbia niente a che fare con la giustizia, e non parlo solamente del
fatto che i politici non dovrebbero essere incriminati né ritrovarsi
dalla parte dei condannati ma mi riferisco esplicitamente al fatto che
la politica non deve più essere mischiata alla giustizia, sia i
partiti sia i magistrati che devono esclusivamente pensare al loro
ruolo di giudici e abbandonare finalmente la doppia personalità
giudice/politico.

Non si possono più sopportare queste lotte interne tra correnti nelle
strutture e nelle procure italiane, i giudici devono fare il loro
lavoro e i politici il loro, separati nelle loro mansioni, uniti
nell’obiettivo di rendere giusta e moderna la nostra Repubblica”.