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Corte dei Conti critica Toti, che replica: anche le affermazioni sui fatti sono inesatte

Toti e Bucci (foto di repertorio)

“La Corte dei Conti dovrebbe tenere conto nei suoi giudizi di un principio fondamentale che la magistratura contabile può sindacare sulla qualità della spesa, non sulle politiche generali, che spettano agli elettori con il proprio voto”.

Lo ha dichiarato ieri il governatore ligure Giovanni Toti, replicato alle osservazioni dei magistrati contabili liguri sulle risorse straordinarie stanziate dal “Decreto Genova” dopo il tragico crollo del Ponte Morandi.

“Nello specifico – ha spiegato Toti – nel corso della sua requisitoria fatta ieri durante la parifica, la Corte ha sottolineato che non sono state utilizzate le risorse messe a disposizione dal Decreto Genova per far fronte alle criticità derivanti dal crollo del ponte Morandi dal punto di vista della mobilità.

Ma questo non corrisponde al vero: su un totale di 23,5 milioni a disposizione, ne abbiamo liquidato alle aziende 16. Dei 23,5 milioni destinati ad oggi il ministero ha trasferito a Regione Liguria risorse per 20.636.000,30 euro.

La liquidazione è avvenuta nei primi mesi del 2020 tenuto conto dei regolamenti di legge e della rendicontazione effettuata dalle aziende di trasporto senza la quale non si possono erogare le risorse.

I soldi noi non ce li teniamo, ma li utilizziamo per le aziende. E le affermazioni della Corte sono inesatte”.