Loano. Si faceva pagare anche con assegni il pusher arrestato domenica sera dagli uomini dell’Ufficio di Sicurezza Urbana dell’Associazione delle Polizie Locali “Riviera di Ponente”, che riunisce i comandi di Albenga, Finale Ligure e Loano.
M.I.C., un marocchino di 37 anni con regolare permesso di soggiorno e con precedenti, era da tempo “nel mirino” della polizia locale.
Domenica sera l’Unità Cinofila e gli agenti dell’Ufficio di Sicurezza Urbana erano impegnati in un servizio di controllo del territorio quando hanno notato il nord-africano intrattenersi, con fare sospetto, con diversi clienti di due locali di Loano.
Dopo averlo tenuto d’occhio per alcuni minuti, gli agenti hanno visto lo straniero salire a bordo di un’auto guidata da un altro nord-africano.
Immediatamente le pattuglie si sono messe sulle sue tracce e lo hanno fermato quasi all’incrocio tra corso Roma e via Martiri delle Foibe.
Resosi conto di non avere scampo, il 37enne di sua spontanea volontà ha consegnato agli agenti un pacchetto di sigarette contenente otto dosi di cocaina già pronte per la vendita.
Il commissario Lupo, il cane antidroga dell’Ufficio di Sicurezza Urbana, ed il suo conduttore Romualdo Caso hanno controllato anche l’altro marocchino fermato e la sua auto, ma senza esiti.
Su disposizione del magistrato, gli agenti e l’Unità Cinofila si sono spostati poi a Boissano, per effettuare una perquisizione domiciliare a casa del pusher. Qui Lupo ha rinvenuto un’altra dose di hashish ed una di marijuana, un bilancino di precisione ed altro materiale per il confezionamento degli stupefacenti.
A questo punto M.I.C. è stato trasferito al comando di via dei Gazzi per ulteriori accertamenti.
Dalle sue tasche sono saltate fuori ancora due dosi di cocaina (nascoste nel portafogli) e due di hashish (occultate in una tasca dei pantaloni) oltre a 105 euro in banconote di piccolo taglio.
Per lui sono scattate le manette per spaccio in flagranza di reato di sostanze stupefacenti.
Gli agenti hanno sottoposto a perquisizione anche l’abitazione di Pietra Ligure dell’altro marocchino fermato insieme a M.I.C., senza tuttavia rinvenire nulla di rilevante. Il connazionale era del tutto estraneo ai fatti.
Ieri si sarebbe dovuto tenere il processo per direttissima, ma la seduta è stata aggiornata per la richiesta di rinvio per termini a difesa da parte dei legali dello straniero.
M.IC. era già stato arrestato a settembre 2019 sempre dalla polizia locale.
In quell’occasione era stato condannato agli arresti domiciliari nella sua casa di Boissano e poi all’obbligo di firma presso la stazione dei carabinieri di Loano, misura ancora valida in attesa del processo.