“La Regione Liguria ha emesso un’ordinanza con la quale
sono state imposte diverse restrizioni ai cittadini di Spezia in base
al crescere dei contagi da Covid-19.
Chiusure di spazi aperti e, tra le altre cose, l’uso obbligatorio delle mascherine a qualsiasi ora del
giorno anche all’aperto negli spazi pubblici.
Nell’area compresa tra la via Aldo Ferrari a nord, viale Amendola a
Est, viale Garibaldi a Sud e via Fiume Nord a Ovest è stato sancito il
divieto assoluto di assembramento anche con l’utilizzo della mascherina.
L’ordinanza emessa dal presidente uscente della Regione Liguria in
merito a Spezia e collegata alla crescita dei casi di Covid-19, per
ilBuonsenso non solo ghettizza la comunità dominicana che da anni si è
naturalizzata sul territorio, ma discrimina i tanti residenti italiani
presenti in quella che oggi viene considerata un’area a rischio
maggiore di contagio”.
Lo ha dichiarato ieri la capogruppo regionale Alice Salvatore (IlBuonsenso) insieme a Barbara Fidanza, Vittorio Gasparini, Fausto Zannoni.
“Ci si doveva muovere prima – ha aggiunto – quando ancora si potevano prevenire
conseguenze importanti.
Sia Toti che il sindaco Peracchini dovevano porre misure stringenti
per evitare ciò che stiamo osservando.
Un esempio tra tutti? La promozione della squadra cittadina in serie A.
Ci si doveva aspettare che avvenissero assembramenti e fare di tutto
per prevenirli.
In una zona, tra le altre cose, caratterizzata da una
forte presenza di anziani che quotidianamente si spostano per il
territorio e utilizzano i mezzi pubblici.
Bisognava agire prima e velocemente.
Per la presunzione delle amministrazioni e l’incuria ora rischiamo la
paralisi totale con tutte le conseguenze del caso”.