Scaduto il temine dalla normativa europea, la Germania può rendere applicativa la norma elaborata a livello nazionale per l’introduzione dell’etichettatura Nutriscore
Questo tipo di etichettatura, discriminatoria e fuorviante, rischia di condizionare negativamente anche le esportazioni agroalimentari Made in Liguria, favorendo prodotti artificiali dei quali, in molti casi, non è nota neanche la ricetta.
Con il via libera all’etichetta nutriscore in Germania da parte dell’UE, salgono a sei i Paesi dell’Unione che hanno annunciato o già applicato questo sistema (Francia, Belgio, Germania, Spagna, Paesi Bassi, e Lussemburgo) ma iniziative di aziende private sono in essere anche in Portogallo, Austria e Slovenia. La decisione della Germania ha un peso rilevante sia perché si tratta di un Paese che ha un ruolo di leadership nel guidare l’evoluzione delle politiche comunitarie, sia perché è il principale Paese di sbocco delle esportazioni agroalimentari Made in Italy, che rischiano di essere ingiustamente penalizzate da un sistema di etichettatura fuorviante. Non è un caso che contro questo modello di etichettatura, sotto la spinta di Coldiretti, si sono schierati gli agricoltori europei e le loro cooperative riunite nel Copa e Cogeca, che è impegnata per creare un fronte di paesi contrari all’obbligo Ue di etichette come il nutriscore francese, in vista della proposta della Commissione Europea sul tema, prevista nel 2022, dopo che, nel 2021, sarà condotto uno studio di impatto nell’ambito della Strategia Farm to Fork. Alla testa di questo gruppo c’è proprio l’Italia, che ha avuto il via libera dell’UE al proprio sistema di etichettatura nutrizionale FOP (Batteria) lo scorso 28 luglio 2020.
“Le esportazioni liguri verso la Germania – affermano il Presidente di Coldiretti Liguria Gianluca Boeri e il Delegato Confederale Bruno Rivarossa – non riguardano solo il comparto del florovivaismo, ma anche produzioni locali d’eccellenza come l’olio DOP Riviera Ligure, considerato un pilastro della dieta Mediterranea, dieta tra le più equilibrate al mondo. Purtroppo l’ etichettatura nutriscore, come quella a semaforo adottata in Gran Bretagna, influenza il consumatore, penalizzando produzioni naturali, come appunto il nostro olio, in favore di prodotti con ingredienti di sintesi e a basso costo, spacciati per più salutari. È inaccettabile considerare per tutela del consumatore un sistema fuorviante, discriminatorio ed incompleto che invece di informarlo cerca di orientarlo verso cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero, sfavorendo elisir di lunga vita da secoli presenti sulle nostre tavole. Non bisogna mai dimenticare che l’equilibrio nutrizionale va ricercato non nel singolo prodotto, ma tra i diversi cibi consumati nella dieta giornaliera, come prevede la proposta italiana del sistema a batteria, denominato Nutrinform Battery, che non attribuisce presunti “patentini di salubrità” ad un alimento, ma soprattutto esclude i prodotti a marchio Igp e Dop per le specifiche caratteristiche di eccellenza evitando così il rischio di confondere il consumatore con ulteriori segni distintivi in etichetta”.