“La trattativa su Aspi è in aperta contraddizione con
quanto sempre dichiarato dall’esecutivo Pd-M5S, che davanti agli italiani
ha sempre sbandierato di volere riportare sotto il controllo pubblico
Autostrade. Nei fatti Pd e M5S stanno consegnando nelle mani di fondi esteri
il 70% delle quote”.
Lo ha dichiarato ieri il deputato genovese Edoardo Rixi, responsabile Infrastrutture della Lega.
“Se – ha spiegato Rixi – la definizione del nuovo assetto societario fosse
quello riportato da autorevoli quotidiani come il Corriere della Sera e
Il Sole 24 Ore, si profilerebbe la costituzione di un veicolo
societario, a cui Cassa depositi e prestiti partecipa con il 30-40% delle azioni, mentre le
quote rimanenti sarebbero ripartite tra i fondi di investimento
americani e australiani.
Questo veicolo societario, del quale i fondi
esteri avrebbero un’ampia maggioranza, si candida ad acquistare l’88% di
ASPI detenuto da Atlantia.
Il restante 12% invece resterebbe nelle mani
della tedesca Allianz e del fondo cinese Silk Road Fund.
I 3.000 chilometri di rete autostradale sarebbero ampiamente nelle mani di fondi
esteri, per una quota vicina al 70%.
In questo quadro, con piani di
investimenti bloccati da due anni per circa 13 miliardi bloccati per le
manutenzioni, il Governo ha abdicato all’interesse pubblico pur di non
affrontare davvero, per palese incapacità, il tema della revisione delle
concessioni”.