Le rsa sono sotto massima sorveglianza per quanto riguarda il Covid. E’ scattato, infatti, il protocollo di massima sicurezza.
Un sentore c’era già stato dopo l’annuncio di ieri da parte di Alisa di molti pazienti che arrivavano in ospedale dalle residenze sanitarie protette.
E, anche se, il presidente della Regione Giovanni Toti, ha confermato che “non ci sono particolari cluster” ma che “l’allarme diffuso e generale non li esclude”, il protocollo di massima sicurezza era stato attivato.
Senz’altro ci troviamo di fronte ad una situazione molto diversa da quella tremenda della scorsa primavera dove le rsa vennero falcidiate dall’epidemia da Covid, in quanto, fondamentalmente, non si era preparati.
Ora tali protocolli prevedono il divieto di visita dei parenti nelle strutture, ma anche lo screening con il personale che viene sottoposto a tampone ogni due settimane.
Anche al Don Orione è partito il protocollo di massima sicurezza con le visite sospese per 30 giorni come da Dpcm con ospiti e personale a cui vengono effettuati i tamponi.
Qui, nel reparto San Gabriele dove sono presenti ospiti considerati “fragili” e disabili, non solo anziani, si è verificato un cluster, ma si tratta per fortuna di un focolaio circoscritto.
Nelle strutture del Don Orione, nella sua globalità, l’ultimo bollettino medico parla di 17 positivi di cui 13 sono stati ospedalizzati, mentre dei restanti 4, che sono stati isolati nella struttura, 3 sarebbero asintomatici. Sempre al Don Orione positività anche per 5 dipendenti.
“Si tratta – ci spiega una portavoce del Don Orione – di una situazione ben diversa da quella di marzo-aprile. Abbiamo avuto la possibilità di fare tamponi, di fare i tracciamenti sanitari e di avere a disposizione tutti i dpi necessari”. L.B.