Le severe restrizioni imposte dalla Pandemia da Coronavirus hanno avuto un effetto negativo sull’Industria del Cinema, al di là di ogni previsione. Da mesi, infatti, molte case di produzione cinematografiche hanno interrotto la loro produzione di film. Cinema e teatri sono stati costretti a chiudere per un lungo periodo e, in seguito, a consentire l’accesso alle sale ad un numero limitato di spettatori, con un rilevante impatto socio-economico. Non si era mai verificato che un’epidemia globale avesse minacciato in modo così rilevante il mondo dei Media e dello Spettacolo.
Gran parte del pubblico ha ancora timore di condividere lo stesso spazio con estranei e alcuni spettacoli emblematici, serie TV e la stessa filmografia hanno dovuto ripensare al modo di intrattenere, promuovendo nuovi strumenti di distribuzione come le piattaforme in streaming.
Quando anche i film di maggior successo sono posticipati ad oltranza (es.: 007 – No time to die – Non c’è tempo per morire), questo provoca un enorme impatto sui proprietari di cinema, sui distributori di film e sull’intera filiera dell’Industria del Cinema a livello mondiale. Ma le ripercussioni si abbattono anche su migliaia di persone che lavorano sia sul palcoscenico che nel backstage: trucco e parrucco, stunt, cameramen, dirigenti, registi, agenti, pubblicisti, eccetera, oltre agli attori naturalmente.
Ma ogni difficoltà può dare origine ad un’opportunità. Come? La chiave sta nell’espandere la nostra visione verso un approccio più comprensivo del fare spettacolo. L’attuale crisi sanitaria può essere un trampolino di lancio per nuovi strumenti high-tech in grado di coadiuvare l’attività umana contribuendo al rilancio del mercato globale collegato ai Media e allo Spettacolo. La tecnologia infatti può essere davvero al servizio dell’umanità. Negli ultimi dieci anni, alcune produzioni di film di successo, come il pluripremiato “Gravity”, hanno fatto largamente uso di ambientazioni virtuali create in ambiente digitale.
«Per superare la profonda crisi dovuta al Covid-19, abbiamo bisogno di un nuovo paradigma per considerare l’intero ecosistema mentre si gestisce e si investe nello Spettacolo e nella Tecnologia», ha dichiarato Michael Olsen, Presidente-CIO della TriStar Global Entertainment Inc. «I nostri piani di espansione globale e la creazione di migliaia di nuovi posti di lavoro sono andati in hyper drive», ha sottolineato Giovanni Jackson, CEO-Presidente presso TriStar Global Entertainment Inc., durante la loro partecipazione al 11° Ritossa Family Office Investment Summit, svoltosi nel Principato di Monaco lo scorso luglio 2020.
L’Industria Cinematografica non si limita solo all’atto del filmare, ma è una forza trainante cruciale capace di spingere le economie locali, aumentare le opportunità di lavoro e valorizzare il patrimonio culturale.
TriStar si sta già muovendo attraverso un Fondo di Investimento Globale per i Media che ha lo scopo di sostenere ed incoraggiare l’inclusività attraverso una serie di azioni nel campo dei Media e dello Spettacolo. E si appresta a diffondere a breve alcune novità dopo aver partecipato al 12° Ritossa’s Family Office Investment Summit che si è tenuto la settimana scorsa a Dubai, evento che ha visto TriStar come sponsor primario. Maurizio Abbati
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The severe restriction imposed by the spread of Coronavirus has strongly affected Film Industry overcoming any fictional imagination. Many movie productions had to stop filming for many months. Cinemas and theatres were forced to close and later on only limited number of entries were allowed, with a relevant social and economic impact. There has never been a global epidemic that threatened so many core pieces of Media & Entertainment.
A large part of the audience still has little confidence to share the same space with strangers and some iconic shows, TV series and motion pictures had to rethink the way of entertaining, pushing new distribution tools like streaming platforms.
When blockbusters are postponed over and over again (e.g. ‘007 – No time to die’ and many others), that has a broader impact on movie theatre owners, film distributors and the film industry’s entire infrastructure worldwide and on thousands of people who work both on stage and in the backstage: hair & makeup, stuntman, stuntwomen, cameramen, executives, filmmakers, agents, publicists, etcetera, besides the actors of course.
But every difficulty can give rise to an opportunity. How? Expanding our vision toward a more comprehensive approach of doing Entertainment is the key. The current health emergency crisis can be a springboard with new high-tech devices in support of human acting in view to relaunch the global market related to Media & Entertainment. For instance, using technology at the service of humanity. In fact, in the last decade, some very successful film productions, like the Oscar-winning ‘Gravity’, largely used computer-generated virtual sets.
«In order to overcome Covid-19 deep crisis, we need a new paradigm to consider the whole ecosystem while investing and managing in Entertainment and Technology», stated Michael Olsen Chairman-CIO at TriStar Global Entertainment Inc. «Our global expansion plans and the creation of thousands of new jobs have gone into hyper drive», pointed out Giovanni Jackson, CEO-President at TriStar Global Entertainment Inc., while both attending the 11th Ritossa Family Office Investment Summit in the Principality of Monaco, last July 2020.
Film Industry, in fact, is not only about filming, it is a crucial driving force able to bring out local economies, boost new job opportunities and put the light on the cultural heritage.
TriStar is already moving forward through a targeted Global Media Investment Fund aimed at supporting and encouraging an inclusive variety of actions in the field of Media & Entertainment, being ready to announce shortly some novelties after participating last week to the 12th Ritossa’s Family Office Investment Summit in Dubai, as major partner of the event. By Maurizio Abbati