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Caporalato nei cantieri navali alla Spezia: 8 arresti, sequestri per 900mila euro

Guardia di Finanza (foto di repertorio)

Gli investigatori della Guardia di Finanza del Comando provinciale della Spezia stamane hanno riferito di avere eseguito 8 ordinanze di custodia cautelare, di cui 7 in carcere e uno ai domiciliari, e di avere sottoposto a sequestro preventivo oltre 900mila euro in un’operazione condotta tra La Spezia, Savona, Ancona e Carrara, disarticolando una banda dedita al caporalato.

I militari hanno avviato l’indagine anche con una serie di controlli in materia di lavoro nei confronti di una società con oltre 150 dipendenti, per la maggioranza extracomunitari di provenienza bengalese, operante presso importanti cantieri spezzini che realizzano yacht di lusso individuando il presunto sfruttamento di decine di operai bengalesi che sarebbero stati minacciati, picchiati e offesi e pagati 4 o 5 euro l’ora.

L’inchiesta sul capolarato nei cantieri navali della Spezia e di Carrara, che ha portato all’arresto di 8 persone dell’azienda Gs Painting, la quale forniva lavorazioni in subappalto utilizzando operai bengalesi, è partita da un accertamento reddituale e patrimoniale della Guardia di Finanza relativo ad alcuni immigrati ospitati nei centri di accoglienza spezzini che non presentavano la busta paga ai funzionari della Prefettura della Spezia.

Erano emersi compensi sostanziosi, ma in realtà, secondo l’accusa, non realmente percepiti dai lavoratori.

Grazie a intercettazioni, pedinamenti e tracciamento delle operazioni bancarie gli investigatori sono riusciti a dimostrare che anche la metà dello stipendio veniva restituita in contanti ai capocantieri, tra minacce e violenze.

Poche le testimonianze raccolte direttamente dagli operai sfruttati, perché per loro la perdita del lavoro significava perdere anche il permesso di soggiorno.

Fonti investigative hanno confermato che i lavoratori hanno cominciato a parlare quando hanno rischiato anche di essere cacciati dai centri di accoglienza gestiti dalla Prefettura spezzina.

Sull’indagine della GdF sono intervenuti i parlamentari spezzini Stefania Pucciarelli e Lorenzo Viviani (Lega).

“Ci complimentiamo e ringraziamo tutti gli uomini e
le donne della Guardia di Finanza della Spezia per il lavoro svolto e
per la riuscita della brillante operazione che ha portato all’arresto di
8 persone coinvolte in un’organizzazione che sfruttava e minacciava
operai stranieri impiegati in alcuni cantieri navali del Centro e Nord
Italia. Il sistema di caporalato, architettato dall’organizzazione
criminale, getta ombre pesanti sulle condizioni di lavoro di migliaia di
disperati che arrivano, spesso clandestinamente, nel nostro Paese. Non
basta aprire i porti per salvarsi la coscienza: il fenomeno del
caporalato ancora esiste nel nostro Paese è figlio di politiche
sbagliate sul lavoro, di uno svilimento di molte professioni
tradizionali, con il sistema dei subappalti e l’impiego indiscriminato
di manodopera straniera a basso costo. In questo momento di crisi, è
necessaria una riflessione ancor più profonda sulla dignità del lavoro,
in tutti i settori, con uno Stato presente che valorizzi le imprese sane
e non lasci margini allo sfruttamento con l’importazione di nuovi
schiavi”.