Non dovranno risarcire il danno d’immagine, stimato addirittura in 5 milioni di euro, i poliziotti coinvolti nel caso della scuola Diaz avvenuto durante il G8 del 2001, quando Genova fu messa a ferro e fuoco da manifestanti violenti e black bloc.
Lo hanno deciso oggi i giudici della Corte dei Conti della Liguria, che hanno giudicato inammissibile la richiesta di risarcimento avanzata dalla procura contabile.
L’accusa aveva chiesto di condannare 27 poliziotti, tra questi anche i vertici della Polizia di stato, al maxi risarcimento per danno d’immagine.
I giudici contabili liguri avevano già sollevato la questione di legittimità costituzionale.
Nel luglio dello scorso anno, la Corte Costituzionale aveva quindi dichiarato infondata la questione.
Il collegio, in applicazione della normativa in materia di danno d’immagine, ha pertanto ritenuto che ”l’azione di responsabilità è stata esercitata nei confronti di soggetti, 17 dei quali condannati con sentenza penale definitiva per il reato di falso in atto pubblico e tutti (compresi i restanti prosciolti per intervenuta prescrizione) imputati per reati (falso in atto pubblico, calunnia, arresto illegale, lesioni personali e percosse) privi di efficacia lesiva del patrimonio dello Stato e quindi non a danno della pubblica amministrazione”.
In definitiva, non esistono i presupposti per la perseguibilità del danno d’immagine, ma i poliziotti dovranno pagare le spese processuali.