Una presunta banda di spacciatori di droga ha tentato di sequestrare un imprenditore genovese per chiedere un riscatto alla famiglia, ma il sequestro è stato sventato dagli agenti della Polizia di Stato.
L’operazione si è conclusa con l’arresto di sei persone.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’imprenditore è stato invitato con una scusa in un albergo di Varazze.
La vittima del tentativo di sequestro è un imprenditore di 40 anni del settore del catering, che è stato attirato in un tranello dalla presunta banda con la scusa della preparazione di un ricevimento importante il prossimo marzo.
Per proteggere la vittima, i poliziotti lo hanno fermato in autostrada e hanno mandato all’appuntamento un agente in borghese.
La Polizia teneva il gruppo sotto controllo da diversi giorni, anche con intercettazioni telefoniche.
Lo hanno riferito oggi il procuratore capo di Savona Ubaldo Pelosi, dal Questore Giannina Roatta e dalla dirigente della Squadra Mobile Rosalba Garello.
Le sei persone arrestate con l’accusa di avere tentato il sequestro di persona sono quattro uomini e due donne tra i 25 e i 43 anni residenti in Piemonte e in Lombardia.
Si tratta, secondo quanto si apprende in ambienti investigativi, di Davide Termine 25 anni, nato in provincia di Bari e residente a Torino, di Davide Girlanda, 35 anni, nato e residente in provincia di Torino, Claudio Isosceli, 43 anni, nato e residente a Torino, Bruno Pavese, 41 anni, nato ad Alessandria e residente in provincia di Asti, Samantha Pluchino, 25 anni, nata in provincia di Cuneo e residente a Varazze, e Viviana Amoretti, 28 anni, nata e residente in provincia di Pavia.
“L’indagine – ha spiegato il procuratore Pelosi – è partita alcuni mesi fa, legata al traffico droga. In seguito, dalle intercettazioni, è emersa la volontà di un sequestro di persona a scopo di estorsione, che ci ha imposto di intervenire in maniera tempestiva, anche per salvaguardare la vittima prescelta dall’organizzazione criminale.
Sono state sequestrate armi e droga, inoltre dai primi interrogatori in corso in Procura ci sono state già le prime ammissioni da parte degli arrestati.
Considerato il tentativo di sequestro a scopo di estorsione è stato aperto un procedimento parallelo presso la Direzione Distrettuale Antimafia di Genova”.