Oggi, mercoledì 9 dicembre, si svolge uno sciopero nazionale dei dipendenti del pubblico impiego.
L’astensione dal lavoro è stata proclamata dai sindacati di categoria aderenti a Cgil, Cisl e Uil per protestare contro “il mancato rinnovo del contratto”, le “mancate assunzioni” e le “scarse risorse messe a disposizione dal Governo per l’intero settore della pubblica amministrazione.”
Lo sciopero riguarda tutti i settori del contratto nazionale del pubblico impiego, circa 3 milioni di persone.
Stop, quindi, per i dipendenti ministeriali di tutti gli uffici pubblici, degli enti locali, della scuola e della sanità.
L’astensione dal lavoro durerà per l’intera giornata o per un intero turno di lavoro e verranno garantiti i servizi essenziali.
Lo sciopero è stato confermato dalle sigle sindacali anche dopo la loro convocazione, per il 10 dicembre, da parte della ministra per la Funzione Pubblica Fabiana Dadone.
Ha suscitato, però, diverse proteste. Per prima cosa, avviene in un momento in cui l’Italia è in emergenza e mentre centinaia di migliaia di lavoratori hanno perso il lavoro. Inoltre diversi esperti sostengono come i dipendenti pubblici abbiano già una retribuzione più alta rispetto ai privati.
Gli stessi ministri spiegano come il dipendente pubblico avrà un aumento medio di 107 euro mensile.
Dal canto loro i sindacati replicano come il Governo, che nella manovra di bilancio ha stanziato 400 milioni, abbia dedicato ai lavoratori pubblici, troppe poche risorse.