“Tutelare il lavoro e difendere a ogni costo i posti nello stabilimento Arcelor Mittal di Genova Cornigliano, anche secondo l’accordo sindacale del 6 settembre 2018, che prevede il rientro dei circa 250 lavoratori attualmente in cassa integrazione e occupati in lavori di pubblica utilità”.
Lo ha dichiarato stamane il presidente della III commissione Attività produttive e consigliere regionale Alessio Piana (Lega) che come consigliere comunale oggi pomeriggio parteciperà alla seduta monotematica a Tursi sulla situazione dello stabilimento ex Ilva.
“Nonostante a oggi sia stata raggiunta un’intesa di massima tra il Governo e l’azienda e siano stati stanziati circa 400 milioni di euro ed altre risorse che tuttavia sono ancora in attesa della pronuncia dell’Antitrust – ha spiegato Piana – mancano gli elementi per la definizione di un nuovo accordo sindacale.
Quello che più preoccupa sono le voci sugli ipotetici 1700 esuberi nazionali, che potrebbero comprendere oltre 220 lavoratori genovesi dei 994 rimasti a Cornigliano.
L’attenzione di Regione Liguria e del Comune di Genova non può essere indirizzata soltanto a livello locale verso il sito siderurgico di Cornigliano, dove c’è la lavorazione a freddo, ma a livello nazionale perché il sistema di lavoro regge soltanto se il sito di Taranto, completato il piano ambientale, continuerà la produzione con la lavorazione a caldo.
Per tutelare i posti di lavoro genovesi occorre quindi una decisa azione nei confronti del Governo centrale, che tra le altre cose deve garantire un nuovo accordo sindacale che non penalizzi l’occupazione”.