Il terzo squillo dell’Entella certifica lo spirito ritrovato, in campo e fuori, da un gruppo che anche nel momento di maggior difficoltà non ha mai smesso di lavorare con abnegazione e professionalità, nonostante l’incredulità per quel lungo periodo denso di sconfitte non sempre meritate. L’Entella è tornata, grazie anche al pragmatismo del suo allenatore, mai alla ricerca di alchimie strane quanto piuttosto di mettere al posto giusto i giocatori che stanno meglio, incitandoli per 90 minuti quando c è da fare una corsa in più o da tenere alta l’attenzione.
Non è un caso che nelle ultime 3 vittoriose gare la porta di Russo sia rimasta inviolata, certamente per la bravura del nostro portiere, ma più in generale per l’applicazione per la voglia di invertire quella tendenza a farsi sorprendere soprattutto sulle palle inattive, per qualche mese nostro tallone d’Achille. La partita di questa sera è stata una delle più difficili, intensa, maschia, corretta ma mai con un contrasto banale.
Certamente non una partita per palati fini ma di questi tempi soprattutto per i biancocelesti conta la sostanza e sotto questo aspetto tutti i 16 giocatori scesi in campo ne hanno profuso a piene mani. Fisicamente, forse, la partita più dispendiosa perché il Citta, nonostante, non abbia mai chiamato Russo ad interventi decisivi, ha aggredito il campo in ogni zolla denotando grande concretezza, trovando un’Entella altrettanto tonica persino nei suoi interpreti più raffinati che per una volta hanno smesso il fioretto per dedicarsi alla sciabola.
Quasi nulle le emozioni nel primo tempo fino al decisivo spunto di Mancosu che, partito palla al piede da centrocampo, calciava di esterno punta dal limite ingannando il portiere ospite e segnando l’ennesimo gol pesante per la sua squadra. La reazione granata nella ripresa portava al colpo di testa di Ogunseye a colpire la parte superiore della traversa. Quindi la partita a scacchi tra i due tecnici con Vivarini ad inserire Brunori per De Luca, (festeggiato prima dell’inizio con la maglia celebrativa delle sue 100 presenze in biancoceleste) e Brescianini per Paolucci vittima di un problema muscolare.
Poco dopo in campo altre forze fresche con Crimi, Morosini e Costa a far rifiatare i generosi Koutsoupias, Mancosu e Schenetti. A bordo campo il Mister gioca con i suoi calciatori, potesse entra in campo per aiutarli a mantenere un altro risultato importantissimo che viene messo in dubbio soltanto nel finale quando Gargiulo di testa taglia l’area chiavarese senza trovare deviazioni pericolose. Il triplice fischio fa saltare anche il presidente Gozzi che esulta giustamente per il terzo segno di riscossa della sua squadra richiamata proprio da lui e ritrovata da tutti. Un successo che arricchisce le consapevolezze dei biancocelesti i quali ora potranno sciogliere le tossine accumulate in questo tour de force e ricaricare le energie in vista della trasferta di Verona in programma Venerdi 15.