“Sono usciti ieri mattina i dati settimanali europei della mortalità totale, vale a dire per tutte le cause, rilevati dall’Osservatorio Europeo sulla Mortalità, EuroMoMo (https://www.euromomo.eu/graphs-and-maps) e in Italia la mortalità su base settimanale è scesa ulteriormente”.
Lo ha riportato oggi nel suo blog il prof. genovese Paolo Becchi in un articolo a doppia firma con Giovanni Zibordi.
“Di conseguenza – hanno spiegato Becchi e Zibordi – se si guarda al totale dei decessi e non ai “casi Covid”, non esiste al momento nessuna emergenza, anzi si muore leggermente di meno rispetto alla media degli ultimi anni.
L’Osservatorio Europeo sulla Mortalità – crediamo che nessuno possa mettere in dubbio questa fonte – produce un grafico dell’andamento settimanale dell’indice di deviazione dalla media della mortalità che oscilla di solito tra -2 e 10 durante l’anno, con i valori massimi tra dicembre e febbraio.
In Italia ha avuto un picco fino a 18 durante il mese di marzo scorso e un altro picco in novembre. Non ci soffermiamo su questi dati. Ora però il picco è sceso a 1 che è il valore più basso mai rilevato negli ultimi anni per la prima settimana di gennaio.
La prima settimana di gennaio 2017 era a 9 e nel 2018 era a 7, nel 2019 a 3 e anche l’anno scorso che aveva una mortalità molto bassa per polmoniti e influenza stagionali era a 1,3. Ora siamo a 1.
Non è mai successo quindi che la mortalità (totale) fosse così bassa come è ora.
Questo dato statistico di deviazione dalla media si traduce quindi in un numero di decessi più basso, non sappiamo esattamente di quanto perché Istat non pubblica a differenza di altri servizi statistici di altri paesi il dato giornaliero o settimanale dei decessi totali. Come, si sa questo dato viene pubblicato ogni giorno solo per i decessi catalogati come Covid.
Insomma, sappiamo tutti i giorni i morti di Covid, ma non sappiamo i morti totali.
Qui però sorge un problema che speriamo qualcuno vorrà risolvere. È evidente che se i decessi totali rilevati sono ora inferiori a quelli medi degli altri anni è impossibile che ci siano circa 500 decessi Covid al giorno in aggiunta ai decessi ‘normali’ per tutte le altre cause di morte.
A noi sembra una questione di semplice aritmetica. Dove sbagliamo?
I dati pubblicati parlano chiaro. E allora delle due una: o i decessi indicati come Covid sono compensati da un calo improvviso di altre di decessi dovuti ad altre malattie oppure vengono catalogati come Covid morti che in realtà sono deceduti per altre cause.
La spiegazione andrebbe lasciata ad un Comitato – indipendente dal CTS – formato da medici e specialisti anche di statistica. Si tratta di capire, ad esempio, se le polmoniti e influenze invernali che di solito comportano anche 20mila decessi l’anno, concentrati tra dicembre e gennaio, siano d’improvviso sparite, oppure se vengano classificate come ‘morti Covid’ persone decedute anche per altri tipi di polmoniti.
Per l’opinione pubblica e la società italiana quello che conta è che la mortalità è ora sotto la media degli ultimi anni: non ci sono morti in più degli altri anni, anzi ce ne sono meno.
Se si guarda a quanti decessi si verificano per settimana e non ai morti da Covid non c’è ora in Italia nessuna emergenza.
Non si tratta di negazionismo e neppure di complottismo. Si tratta di dati che certo vanno interpretati, ma che non possono essere trascurati e passati sotto silenzio”.