Flirt, amore e Covid, dal virtuale al reale, San Valentino in piena pandemia
San Valentino è alle porte, e sulla scia di un anno di lockdown intermittenti e nuove restrizioni, non è facile immaginare come sarà il giorno degli innamorati per tutti coloro che non vivono sotto lo stesso tetto. Come sopperire alla mancanza di contatto fisico e quali sono le conseguenze a livello psicologico?
Ne abbiamo parlato con il Dott.Giuseppe Iannone di Guidapsicologi.it che ci fornisce alcuni consigli per sopportare questo interminabile periodo, aprendoci a nuovi modi di amare (e recuperandone altri).
Dal flirt virtuale al contatto fisico reale: dedicare tempo, affetto, pazienza ed eliminare i pregiudizi
È vero che a causa delle chiusure a intermittenza di bar e locali, siamo rimasti a corto dei luoghi di nuovi incontri per antonomasia, ma è anche vero che durante il lockdown e la nuova normalità abbiamo recuperato forme di contatto ormai cadute in disuso: l’importanza della conversazione, dei giochi di sguardi, il tempo per conoscere e farsi conoscere prima di passare al contatto fisico, ecc. Inoltre, social network e app di incontri sono diventati sempre di più parte della nostra routine, e il senso di vergogna nell’uso di questi strumenti a fini sentimentali è ormai superato.Aggiunge Iannone: «Credo che già da prima dell’emergenza Covid flirtare fosse reso possibile dalla tecnologia, che consentiva alle persone di incontrarsi in luoghi virtuali in cui gli emoticon si sostituivano ai giochi di sguardi. Non credo quindi il lockdown ci abbia spiazzati più di tanto in questo senso. Flirtare senza la possibilità di contatto fisico era già realtà. Certo ora è indubbiamente più difficile passare dal flirt online a quello in presenza. Forse è questa l´unica vera grande differenza rispetto a soltanto un anno fa.»
Non dobbiamo aver paura di flirtare in modo diverso: apriamoci al mondo digitale, sbarazziamoci dei pregiudizi. Questa apertura ci permetterà, dedicando tempo, affetto e pazienza, di passare dal flirt virtuale a un incontro fisico, mantenendo le dovute misure di sicurezza: presentarsi all’appuntamento senza sintomi e, se possibile, con un risultato negativo di un tampone, doccia prima e dopo l’incontro, ridurre al minimo il numero di partner, tenere la mascherina durante l’incontro, evitare baci e effusioni.
Amare a distanza. Imparare a farlo bene è possibile
«L´amore è tale infatti solo quando riusciamo a non vivere più per noi stessi e ci apriamo ad una relazione, anche nella distanza fisica dei corpi. Oggigiorno è difficile parlare di amore. Siamo tutti ripiegati su noi stessi, sui nostri progetti, quasi fossimo noi il principio e la fine di tutto. La vera rivoluzione consiste nel passare dalla sterilità che questa visione di noi stessi produce alla riscoperta di una relazione che non ci fa vivere più solo per noi stessi. Se considerato in quest’ottica va da sé che l’amore possa essere vissuto anche nella distanza.» afferma il Dott. Iannone.
Amare a distanza è possibile, tutto dipende dal tipo di relazione e dalla predisposizione della coppia. Un rapporto solido, con un progetto condiviso di vita insieme, con intimità, reciprocità, amore, affetto, saprà resistere anche a distanza, superando gli ostacoli che si presentano lungo il cammino. È innegabile che la distanza metterà alla prova la forza della relazione, e più a lungo la coppia rimarrà separata, più dura sarà la prova. Se invece si tratta di una coppia che ancora non si è formata offline (è nata virtualmente) o era ai suoi inizi e la pandemia ne ha interrotto la naturale evoluzione, senza dubbio la prova da superare sarà più ardua, ma non per questo impossibile. Bisognerà lavorare intensamente per costruire un progetto comune basato sull’onestà e utilizzando una comunicazione aperta. Si potrà ricorrere all’uso del virtuale per trascorrere del tempo insieme, condividere hobby, conoscersi in tutti gli aspetti.
Cosa succede a livello psicologico se l’impulso sessuale viene represso a lungo
«L’astinenza sessuale è assolutamente innocua da un punto di vista igienico, continua Iannone. Chi si astiene dal sesso, infatti, non manifesta alcun disturbo specifico. Né esistono disturbi che guariscono per mezzo dell’attività sessuale. Dal punto di vista biologico, infatti, il sesso, pur rappresentando un richiamo forte, è un’attività accessoria. Né è plausibile pensare che tanti “squilibri della personalità” siano da addurre – o per lo meno siano aggravati – dalla continenza o dall´astinenza sessuale. “Se l´astinenza sessuale –afferma Jung- non è una scappatoia davanti alle necessità e alle responsabilità della vita […] allora non è dannosa”. Piuttosto, secondo la psicopatologia moderna, l’unico nemico della personalità matura è l´egocentrismo.»
Come compensare la mancanza di contatto fisico. Suggerimenti per sopportare questo periodo infinito
«Siamo carne, non c’è dubbio. La prima forma di identità è un’identità corporea. Infatti sin da quando veniamo al mondo è la relazione corpo-a-corpo che ci consente di imparare a stare al mondo e che promuove il nostro sviluppo sia cognitivo che affettivo. Sopperire alla mancanza in carne e ossa dell´altro non è sempre facile. E il contatto fisico con le altre persone è sicuramente fonte di benessere e riconoscimento. Ne va della nostra identità. In fondo siamo corpo tra i corpi. Ma per fortuna siamo animali simbolici. E la presenza dell’altro può anche passare da una modalità che trascende il nostro essere corpo. Ed essere sostituita da un messaggio o da una telefonata che riceviamo. O da un regalo. È la voce o l’oggetto, in questo caso a simboleggiare la presenza dell´altro. In attesa di tempi migliori in cui torneremo ad abbracciarci. E a goderne con maggiore consapevolezza stavolta, si spera.» conclude il Dott. Giuseppe Iannone.
Ecco alcuni suggerimenti per affrontare questo momento.
Accetta lo stato delle cose. Accetta la situazione per ciò che è, tutto passa. Sia il positivo che il negativo. Ciò che non uccide, fortifica. Tutto ciò che accetti ti trasforma.
Esplora, studia nuovi modi e nuovi canali per incontrare le persone: scopri nuovi social network, partecipa a forum, corsi di formazione o conferenze online, ecc.
Rompi le barriere. Osa entrare una volta per tutte su Tinder, fare la prima videochiamata con un nuovo match, mandare un messaggio su Instagram a quell’amico del tuo amico che hai visto in una foto del 2019, scambia sguardi al supermercato, parla con uno sconosciuto quando porti a spasso il tuo cane, ecc. Sii tu colui che dà il via al contatto.
Piena consapevolezza. Essere qui e ora, nel presente. Chiedersi ogni giorno: dove sono? nel presente, nel passato o nel futuro? Ricorda che il passato non esiste, è già passato. Il futuro è incerto ed è una fantasia imprevedibile. L’unica cosa reale è il presente, che ci sfugge ogni qualvolta giriamo il nostro sguardo dall’altra parte e smettiamo di vivere.
Meditare. La meditazione ci avvicina a ciò che realmente sentiamo, ciò di cui abbiamo bisogno, ai nostri desideri. Aiuta a uscire dagli automatismi. Proviamo a meditare per circa 10 minuti ogni giorno.
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