L’anarchico di 37 anni arrestato due settimane fa dalla Digos genovese perché deve scontare un cumulo di pene superiori a 4 anni, risulta indagato dalla procura di Genova per l’attentato incendiario nella rimessa della Polizia locale di Marassi del 25 giugno scorso.
L’avviso di indagine è stato notificato all’indagato nei giorni scorsi: il tappo di una tanica di benzina trovato dagli investigatori della Digos nella zona dell’incendio sarà infatti inviato al laboratorio di genetica della Polizia scientifica di Torino per cercare di isolare il suo dna.
In caso di esito positivo, il pm potrà richiedere il prelievo coattivo del dna dell’anarchico, che la Digos sospetta essere tra gli autori del rogo.
Il blitz incendiario era stato effettuato intorno alle 5 del mattino ed era stato spento dai vigili del fuoco prima che potesse propagarsi agli uffici che si trovano al piano superiore della rimessa.
In quell’occasione, tre scooter erano andati completamente distrutti e altri due danneggiati.
Quella stessa mattina l’attentato incendiario era stato rivendicato su un sito di area anarchica: “Abbiamo scelto di rispondere con l’azione diretta a ciò che opprime per allargare le prospettive del conflitto e combattere le logiche del recupero riformista e della mediazione politica dell’intervento. Auspichiamo una crescita delle lotte nella continuità dell’attacco”.
Sabato sera scorso, in solidarietà al 37enne arrestato, una quarantina di attivisti avevano manifestato davanti al carcere di Marassi con fumogeni e botti.