“Benvenuti al bar del consiglio comunale di Genova. Più che Sala Rossa, la si potrebbe chiamare ‘bar dello sport’. Consiglieri della maggioranza che votano per gli assenti, i quali vanno e vengono in spregio all’istituzione.
Un continuo andirivieni, senza regole e senza veti. C’è chi addirittura crede che l’aver dato la fiducia al presidente del consiglio consenta loro la libertà di fare quel che si crede, tra cui anche volare via in moto e non certo in remoto autorizzato.
Una brutta parentesi che riassume la prepotenza del centrodestra e la sovranità del sindaco Marco Bucci, che sviliscono una responsabilità di un voto che deve essere svolto con regole ben precise”.
Lo hanno dichiarato stamane il capogruppo comunale del M5S genovese Luca Pirondini e il consigliere comunale Stefano Giordano, commentando l’uscita anticipata dall’aula di ieri a Palazzo Tursi della consigliera comunale Lilli Lauro (Cambiamo con Toti), che è anche consigliera regionale, mentre si stavano votando gli emendamenti alla delibera di giunta per il decentramento dei Municipi.
“La consigliera Lilli Lauro – hanno aggiunto i consiglieri del M5S – a un certo punto, infastidita dal protrarsi dei lavori che evidentemente cozzavano con i suoi impegni, ha deciso di abbandonare la postazione andandosene via durante il voto.
Il suo compagno di banco allora ha votato al posto suo mentre lei, contestualmente, votava anche in remoto, con ogni probabilità in sella al suo scooter.
Al che, il presidente del consiglio comunale Federico Bertorello (Lega) ha giustamente annullato il voto di Lilli Lauro, salvo poi subire le pressioni di ‘Re Bucci’ che ha chiesto di bloccare la discussione e invocare la correttezza del voto, chiedendo consenso alla segreteria generale.
Il presidente Bertorello ha svolto il suo compito in modo egregio, professionale e al disopra delle parti. Tuttavia, la sua neutralità non sarà ben digerita dal sindaco che sembra si stia organizzando a eliminare chi non svolge il suo compito di ‘yes man’.
Riteniamo vergognoso l’atteggiamento della consigliera Lilli Lauro e del consigliere che vota per gli assenti, benché siano arrivate le scuse immediate per l’errore commesso. Sempre se di errore si sia trattato.
Vergognoso che la consigliera Lauro abbia poi pubblicamente redarguito il presidente Bertorello ricordandogli: ‘Lei è lì perché io l’ho votata, e allora la sfiducio’.
Il solito atteggiamento da padroni dell’aula, capitanato dal solito e ormai prevedibile sindaco che non digerisce chi fa rispettare le regole quando sono in contrasto con la falsa democrazia.
Forse è il caso, a questo punto, di fare un piccolo ripasso: il provvedimento numero 8 del presidente del consiglio prevede e autorizza dunque la possibilità di collegarsi in videoconferenza per i consiglieri comunali ‘che abbiano una oggettiva impossibilità a partecipare alle sedute del consiglio comunale’.
Ebbene, la consigliera Lauro di oggettive difficoltà non ne aveva visto che ha partecipato in presenza fino a una certa ora e dopodiché ha scelto di andare a casa. Dunque, corretto l’intervento del presidente Bertorello: non poteva votare.
Le regole sono uguali per tutti. Minacciare di sostituire il presidente del consiglio, che deve essere imparziale, sarebbe l’ennesimo schiaffo alla democrazia e al rispetto delle regole. Bucci e la Lauro se ne facciano una ragione. L’aula di Palazzo Tursi non è il loro personalissimo regno. Lilli Lauro questa volta ha assaggiato l’amaro calice del dissenso dei suoi stessi colleghi di partito, che con l’applauso in aula hanno bocciato il suo comportamento scorretto’.