Crollo Cimitero di Camogli, Codacons, violazione di sepolcro e vilipendio di tombe
Sul caso della frana che ha travolto il cimitero di Camogli e trascinato in mare circa 200 bare, il Codacons annuncia oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Genova e una azione risarcitoria in favore dei cittadini i cui parenti defunti sono stati coinvolti nell’incidente.
“Chiediamo alla Procura di estendere le indagini avviate e di procedere per i possibili reati di Violazione di sepolcro e Vilipendio di tombe – spiega il presidente Carlo Rienzi – Il nostro codice penale punisce infatti con la reclusione fino a 5 anni chiunque “viola una tomba o un sepolcro” e “chiunque, in cimiteri o in altri luoghi di sepoltura, commette vilipendio di tombe, sepolcri o urne, o di cose destinate al culto dei defunti, ovvero a difesa o ad ornamento dei cimiteri”. Fattispecie queste che sembrano configurarsi nel caso di Camogli, e la magistratura dovrà ora accertare se vi siano stati ritardi, omissioni o negligenze sul fronte della messa in sicurezza del territorio che abbiano contribuito a determinare l’incidente”.
Non solo. In favore dei parenti dei defunti le cui bare siano finite in mare o le tombe risultino distrutte, il Codacons raccoglie da oggi le adesioni ad una azione legale allo studio dell’associazione, volta ad ottenere il risarcimento dei gravi danni morali subiti in relazione alla profanazione delle tombe ospitate presso il cimitero di Camogli. Azione che sarà intentata nei confronti di Comune, Regione, e di qualsiasi soggetto pubblico e privato che sarà ritenuto responsabile di illeciti sul fronte della messa in sicurezza del territorio.
Tutti gli interessati possono inviare una mail all’indirizzo info@codacons.it e riceveranno le istruzioni su come aderire all’azione legale.