“A 75 anni di distanza c’è ancora chi sminuisce o nega la tragedia delle foibe. Migliaia di uomini, donne e bambini uccisi dai partigiani titini solo perché italiani. Una pulizia etnica che nel dopoguerra costrinse 350mila italiani all’esodo giuliano dalmata.
I manifestini e gli adesivi comparsi a Genova con la scritta ‘No foibe no party’, affissi dai soliti ‘Antifa’ che non hanno di meglio da fare se non fomentare l’odio, sono un oltraggio e una vergogna inaccettabile.
Tuttavia, è ancora più ignobile e vergognoso il silenzio delle sinistre su questo gravissimo episodio.
La Lega presenterà un documento di condanna in Regione che auspichiamo sarà condiviso e votato all’unanimità dai consiglieri dell’Assemblea legislativa della Liguria. Occorre, con una proposta di legge nazionale, punire tali atti al pari del negazionismo sull’Olocausto”.
Lo ha dichiarato oggi il consigliere regionale Alessio Piana (Lega).
No Foibe, No Party: i nostalgici di Tito a Genova
“Siamo increduli – hanno aggiunto i consiglieri comunali leghisti Lorella Fontana, Davide Rossi e Francesca Corso – nel vedere Genova deturpata da questi vergognosi adesivi e manifestini di Azione Antifascista. È l’ennesima situazione di negazionismo sulle foibe, un crimine per troppi anni sottaciuto o minimizzato. Un fatto gravissimo da cui ci aspettiamo una forte presa di posizione delle istituzioni assicurando alla Giustizia chi ha affisso questo materiale. Tutte le forze politiche, a cominciare da quelle di sinistra, prendano le distanze da questi atti che nulla hanno a che fare con la memoria e la democrazia”.