Nei guai il proprietario, un sessantenne italiano
Un sessantenne italiano, nonostante le limitazioni legate all’emergenza sanitaria in atto e incurante del possibile contagio epidemiologico connesso, ha continuato ad affittare alcune stanze dei suoi appartamenti a delle donne che si prostituivano.
E’ quanto emerso da un’indagine della Polizia di Stato culminata oggi con il sequestro preventivo di due immobili a Genova Albaro e Carignano e la denuncia del 60enne per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
Dopo avere raccolto le dichiarazioni di una giovane prostituta, gli investigatori della Squadra Mobile hanno svolto numerosi appostamenti grazie ai quali è stato documentato un fitto via vai di uomini dai due alloggi messi sotto controllo.
Alcuni clienti, intercettati all’uscita e ascoltati dagli investigatori, hanno confermato il motivo della loro visita presso gli appartamenti.
“Tali dichiarazioni – hanno aggiunto dalla questura genovese – sono state ulteriormente riscontrate dalle attività tecniche condotte nel corso delle investigazioni.
Nella maggior parte dei casi, il meretricio veniva pubblicizzato online tramite inserzioni sui principali siti di incontri per adulti e, solo dopo avere preso contatti telefonici, al potenziale cliente veniva indicata l’ubicazione precisa dell’alloggio trasformato in casa d’appuntamento”.
Mercoledì scorso gli agenti sono entrati nei due appartamenti. Nell’occasione in una delle due abitazioni è stato rintracciato il presunto “tenutario” delle attività, oltre a quattro prostitute e un cliente.
La perquisizione ha consentito di sequestrare materiale di varia natura, riconducibile all’attività di meretricio che veniva svolta. Tra le altre cose, sono state anche sequestrate diverse migliaia di euro in contanti.
Una delle quattro donne fermate, una cittadina straniera, è stata arrestata in quanto in possesso di un documento d’identità falso.
