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Ordigno Poste Spianata Castelletto, anarchico condannato a 5 anni di reclusione

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Il Tribunale di Genova (foto di repertorio)

Oggi in Tribunale a Genova l’anarchico insurrezionalista Giuseppe Bruna, 51 anni, originario di Agrigento e trapiantato a Ferrara, è stato condannato a 5 anni di reclusione.

Era accusato di avere messo un ordigno artigianale davanti il bancomat delle poste di Spianata Castelletto.

Il sostituto procuratore della Dda aveva chiesto la condanna a sette anni e un mese di reclusione.

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L’ordigno era stato collocato nella notte dell’8 giugno 2016 ed era composto da una tanica di plastica da cinque litri riempita di liquido infiammabile, completo di timer artigianale, una sveglia analogica con una sola lancetta.

La sveglia era alimentata da una batteria da nove volt collegata a un circuito elettrico di innesco composto da un bulbo di plastica contenente varie capocchie di fiammiferi.

L’ordigno non esplose per un malfunzionamento.

L’attentato rientrava nella campagna contro i Cie (Centri di Identificazione ed Espulsione), condotta dai gruppi anarchici in tutta Italia.

L’imputato è anche a processo per i plichi esplosivi inviati ai pm torinesi Antonio Rinaudo e Roberto Sparagna, e all’allora direttore generale del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) a Roma, Santi Consolo. Venne arrestato insieme ad altre due persone.