I responsabili di Legambiente e Agesci ieri hanno riferito di avere depositato nei giorni scorsi al Tar della Liguria un ricorso “contro il decreto regionale che autorizza nuove concessioni minerarie nel comprensorio del Parco Beigua” che verrà discusso di fronte ai magistrati genovesi mercoledì prossimo.
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Nel ricorso, Legambiente e Agesci affiancano i Comuni di Urbe, Sassello e l’Ente Parco Naturale Regionale del Beigua contro la Regione Liguria, il Ministero per la Transizione Ecologica, la Compagnia Europea del Titanio, la Provincia di Savona, Arpal e la Asl 2 di Savona.
Tra le motivazioni si sottolinea l’incompatibilità di svolgere attività minerarie in un’area tutelata e gli evidenti rischi per la salute per chi vive nel territorio.
Grande preoccupazione è stata espressa anche per quanto sta succedendo nel levante della Liguria dove una società australiana ha richiesto l’autorizzazione per realizzare campionamenti tra le Province di Genova e della Spezia (Val Graveglia e Val di Vara, in questo caso in località Molin Cornaio nel Comune di Maissana e di altre parti nel Comune di Varese Ligure) con la finalità di riaprire vecchie miniere.
Per scongiurare anche questa eventualità, gli ambientalisti hanno presentato le loro osservazioni al Ministero della Transizione Ecologica per evidenziare come “le attività minerarie e di cava sono espressamente non consentite dalle norme di Conservazione della “Rete Ecologica” della Regione Liguria, e questo anche per quello che riguarda i campionamenti”, sottolineando la loro contrarietà in quanto si tratterebbe non di “ricerche finalizzate a studi accademici o similari, ma propedeutici a vere e proprie future coltivazioni di cave e miniere”.