I tre architetti innovatori 1930-60 a settembre al Galata Museo del Mare
Inaugurazione giovedì 16 settembre ore 18.00, Auditorium Galata Museo del Mare, ingresso libero. Per l’occasione verrà presentato il libro “Gio Ponti – Il Lento Navigare” di Bruna Moresco.
A cura di Alex Amirfeiz e Bruna Moresco in collaborazione con Fondazione De Ferrari
Dal 16 al 26 settembre il Galata Museo del Mare ospita un importante evento sul rapporto tra Architettura e il mare dei tre grandi architetti innovatori nel periodo che va dagli anni ’30 alla seconda guerra mondiale, con ripresa in modo trionfale nel dopoguerra fino agli anni ’60.
La mostra, visibile presso la Galleria delle Esposizioni al primo piano del Museo in orario museale, è curata da Alex Amirfeiz e Bruna Moresco in collaborazione con Fondazione De Ferrari.
Giovedì 16 alle ore 18.00 in Auditorium, verrà presentato il libro “Gio Ponti – Il Lento Navigare” di Bruna Moresco, che racconta la stupenda esperienza di vita dell’autrice – architetto e della sua famiglia, a fianco di una figura così importante e fantastica, alla presenza di Nicoletta Viziano Presidente del Mu.MA, Vittorio Garroni Carbonara e Gianfranco De Ferrari. A seguire, presentazione della mostra “Architettura e il mare”, alla presenza di Alex Amirfeiz e Bruna Moresco, curatori dell’esposizione.
La suddetta mostra, la cui inaugurazione si terrà alle ore 19.00, dopo la presentazione del libro, si svolgerà nella Galleria delle Esposizioni al secondo piano.
“Architettura e il mare” è stata realizzata anche grazie al contributo di Regione Liguria, Camera di Commercio di Genova, Autorità Portuale, Confindustria Nautica e Istituto Italiano di Cultura di Budapest, con il patrocinio di Comune di Genova, Fondazione degli Architetti di Genova, sponsor tecnici Boero Colori e Fondazione Ansaldo, con la concessione logo del Ministero della Cultura Segretariato Regionale per la Liguria.
IL PERCHE’ DI QUESTA MOSTRA
La Marina Mercantile Italiana intorno agli anni ’30 pianificò un grande intervento costruendo nuove navi ammiraglie che dovevano rappresentare un notevole cambiamento rispetto a quelle obsolete che attraversavano ancora i mari. Il concetto del “nuovo navigare” fu affidato a tre grandi architetti del periodo che più di altri si dedicarono a disegnare le modalità del “andar per mare”.
Primo fu Gustavo Pulitzer Finali che per la nave Victoria proclamò il nuovo concetto di unitarietà, chiamando a collaborare Gio Ponti che affermò il valore di Pulitzer diverse volte su molte pagine della sua nuova rivista Domus.
A sua volta Ponti volle al suo fianco Nino Zoncada nella progettazione di diversi Transatlantici: quest’ultimo proseguì il lavoro in campo navale fino alla fine della sua carriera.
Il disastro dell’Andrea Doria segnò invece il graduale allontanamento di Gio Ponti dagli allestimenti navali e solo nel 1968, durante un colloquio con una studentessa di architettura, in Ponti si riaccese l’antico amore per il mare.
LA MOSTRA
In esposizione 50 pannelli rappresentati le principali opere dei tre grandi architetti innovatori nel periodo che va dagli anni ’30 alla seconda guerra mondiale, con ripresa in modo trionfale nel dopoguerra fino agli anni ’60:
Gustavo Pulitzer Finali è il primo a rompere con la tradizione obsoleta del filone decò dei Coppedè. Con il suo studio Stuard di Trieste diventa in breve tempo un riferimento tecnico e stilistico nel settore dell’allestimento navale moderno che suscita una sensazione di leggerezza e nuova eleganza.
L’arredamento è sobrio e funzionale nelle configurazioni e abbandona in maniera programmatica le firme e i modi dell’allestimento scenografico posticcio.
Gio Ponti entusiasta dell’apertura di Pulitzer è affascinato dal Design Navale in senso sia teorico che pratico.
In veste di fondatore della rivista di design Domus, negli anni ’30 dedica due numeri ai transatlantici a cui aveva operato Gustavo Pulitzer. Lavora agli interni di numerose navi, contribuendo a costruire la fama internazionale del modernismo italiano.
Dal disegno degli arredi fino al suo grande sogno, la ”Tartaruga del mare”, Gio Ponti è stato senza dubbio un pioniere delle moderne navi da crociera ed aveva ben chiaro quello che doveva essere l’evoluzione della nave: non solo un mezzo di trasporto ma forse e soprattutto un mezzo di piacere.
Nino Zoncada coniuga il senso artistico al rigore costruttivo con sperimentazione e coraggio innovativo, segnando una grande svolta alla storia della navalmeccanica.
Progetta, lungo tutta la sua carriera, gli interni della maggior parte delle navi costruite in Italia che rappresentano il coronamento della sua carriera e viene definito uno degli artefici dei più importanti allestimenti del dopo guerra.
Seguendo la filosofia di Gio Ponti, che aveva fatto delle sue navi “la vetrina dell’arte italiana nel mondo”.
I tre architetti innovatori si circondarono dei migliori artisti del periodo: P. Fornasetti, E. Altara, M. Campigli, S. Fiume, M. Mascherini, L. Fontana, P. De Poli, F. Melotti, G. Severini e tantissimi altri.