“Il capogruppo regionale del Pd non perde occasione di strumentalizzare quella che può essere davvero una grande opportunità per il territorio.
Siamo stati i primi a sostenere che fosse necessario arrivare al riconoscimento Nazionale del Parco Regionale di Portofino. Le procedure sono partite circa 4 anni fa, con il primo incontro con Federparchi nazionale.
Purtroppo, la strumentalizzazione del Pd è arrivata a esasperare la situazione, partendo da uno studio di Ispra che non era altro che un’analisi del territorio circostante.
Tuttavia, il Pd la trasformò in una proposta che consisteva nell’ampliamento da 1000 a 15.000 ettari e da 3 a 20 Comuni. Una proposta irricevibile”.
Lo ha dichiarato il capogruppo regionale Stefano Mai (Lega).
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“Ritengo anche discutibile – ha aggiunto Mai – che Regione Liguria debba accettare un Parco calato dall’alto. Infatti, la norma prevede che il percorso di istituzione debba essere condiviso con la Regione.
Sono poi state dette molte inesattezze, in particolare per quanto riguarda i fondi disponibili: il Parco Nazionale beneficerebbe di un riparto del fondo nazionale, attualmente di 80 milioni di euro, che a conti fatti è grosso modo la cifra che ora ottiene da Regione Liguria.
Siamo favorevoli a ragionare sulla soluzione proposta dal WWF e dalla presidente Donatella Bianchi, ossia di istituire il Parco Nazionale unendo l’Area Marina Protetta al Parco terrestre. Questa è stata la prima proposta che abbiamo portato al Ministero insieme ai sindaci circa 3 anni fa.
La mia proposta, quando ero assessore, era inoltre quella di estendere i benefici economici su tutti i Comuni del comprensorio in modo da non vincolare ambientalmente nuove aree con ulteriori restrizioni e, allo stesso tempo, garantire uno sviluppo economico, turistico e sociale su un’area molto più vasta.
Allargare il Parco di Portofino, quintuplicandone l’estensione, significherebbe snaturare il Parco stesso, nato su un Promontorio di una bellezza unica”.