L’arte di legare le persone di Paolo Milone,17 agosto alle 21 nel ridotto del Giardino del Principe di Loano si terrà la presentazione del libro
Quante volte parliamo dei medici come di eroi, martiri, vittime… In verità, fuor di retorica, uomini e donne esposti al male. Appassionati e fragili, fallibili, mortali. Paolo Milone ha lavorato per quarant’anni in Psichiatria d’urgenza, e ci racconta esattamente questo. Nudo e pungente, senza farsi sconti.
Con una musica tutta sua ci catapulta dentro il Reparto 77, dove il mistero della malattia mentale convive con la quotidianità umanissima di chi, a fine turno, deve togliersi il camice e ricordarsi di comprare il latte.
Tra queste pagine cosí irregolari, a volte persino ridendo, scopriamo lo sgomento e l’impotenza, la curiosità, la passione, l’esasperazione, l’inesausta catena di domande che colleziona chiunque abbia scelto di “guardare l’abisso con gli occhi degli altri”. “Si riesce a lavorare in Psichiatria solo se ci si diverte. Io mi sono divertito per anni.
Non tutti gli anni: non i primi – troppe illusioni, non gli ultimi – troppi moduli, non quelli di mezzo – troppo mestiere”. Ci sono libri che si scrivono per una vita intera. Ogni giorno, ogni sera, quando quello che viviamo straripa.
Sono spesso libri molto speciali, in cui la scrittura diventa la forma del mondo. È questo il caso de “L’arte di legare le persone”, che corre con un ritmo tutto suo, lirico e mobile, a scardinare tante nostre certezze.
Con il dono rarissimo del ritratto fulminante, Paolo Milone mette in scena il corpo a corpo della Psichiatria d’urgenza, affrontando i nodi piú difficili senza mai perdere il dubbio e la meraviglia.
Cosí ci ritroviamo a seguirlo tra i corridoi dell’ospedale, studiando le urla e i silenzi, e poi dentro le case, dentro le vite degli altri, nell’avventura dei Tso tra i vicoli di Genova. Non c’è nulla di teorico o di astratto, in queste pagine.
C’è la vita del reparto, la sete di umanità, l’intimità di afferrarsi e di sfuggirsi, la furia dei malati, la furia dei colleghi, il peso delle chiavi nella tasca, la morte sempre in agguato, gli amori inconfessabili, i carrugi del centro storico e i segreti bellissimi del mare.
Ci sono infermieri, medici, pazienti, passanti, conoscenti, caduti da una parte e dall’altra di quella linea invisibile che separa i sani dai malati: a ben guardare, solo “un tiro di dadi riuscito bene”. Ecco perché non si potrà posare questo libro senza un’emozione profonda, duratura, e senza parlarne immediatamente con qualcuno.
Paolo Milone, psichiatra, è nato a Genova nel 1954. Ha lavorato in un Centro Salute Mentale e poi in un reparto ospedaliero di Psichiatria d’urgenza. Per Einaudi ha pubblicato “L’arte di legare le persone”(2021), il suo primo libro.
L’appuntamento, organizzato dalla Libreria Del Conte di Loano, rientra nell’ambito di “LOA-Legge in Ogni Angolo”, la manifestazione interamente dedicata alla lettura organizzata dall’assessorato a turismo, cultura e sport del Comune di Loano in collaborazione con l’Aps #cosavuoichetilegga? insieme ad Atuttotondo di Monica Maggi e con le associazioni e le realtà locali aderenti al “Patto per la Lettura”.