Se verranno attuati provvedimenti regionali li impugneremo in sede giurisdizionale con le contestuali richieste risarcitorie
“La nota del Ministero della Salute, diffusa a luglio alle regioni con raccomandazioni e restrizioni per il settore del gioco pubblico post-lockdown, è stata emanata in ‘totale assenza di elementi istruttori’ e soltanto sulla base di opinioni di due membri dell’Osservatorio sul gioco d’azzardo, istituito presso il dicastero, che non possono essere poste a fondamento giuridico di decisioni finalizzate a comprimere la libertà di attività economica e il diritto al lavoro”. E’ quanto sostiene As.Tro, l’associazione di operatori del gioco lecito, in una lettera al Governatore Giovanni Toti che contiene anche i verbali delle riunioni dell’Osservatorio, ottenuti dopo una richiesta di accesso agli atti.
La documentazione sulla base della quale fu assunta la nota, è scritto, “non contiene elementi obiettivi, indagini o ricerche effettuate dall’Osservatorio”. As.tro sottolinea che l’elemento centrale è rappresentato unicamente dal verbale della riunione del 23 giugno 2021 nel corso della quale due membri dell’Osservatorio – il dottor Casciani e il sociologo Fiasco – hanno espresso “la loro personale convinzione” (quella del dottor Casciani supportata dall’analisi effettuata su un non meglio precisato piccolo campione) sul fatto che la riapertura delle attività di gioco avrebbe comportato “una violenta sollecitazione a riprendere il consumo di gioco”, il rischio di una “overdose” ed anche “alte percentuali di suicidi”. Le istanze sono state poi fatte proprie dall’Osservatorio e dal Ministero e inoltrate agli assessori regionali sotto forma di “raccomandazioni” finalizzate all’adozione di misure restrittive in deroga alle norme legislative e amministrative vigenti. Astro chiede, nella lettera inviata alla presidenza della regione, “di evitare le gravi conseguenze sul piano economico-occupazionale che, mediante l’adozione dei provvedimenti raccomandati dalla Direzione generale del Ministero della Salute attraverso la nota, ricadrebbero su un settore già pesantemente fiaccato dal lungo periodo di chiusura subito per effetto delle normative anti-covid”.
L’eventuale adozione, da parte delle Regioni, dei provvedimenti “raccomandati” dal Ministero della Salute determinerà, anche su iniziativa dell’associazione, “l’impugnativa in sede giurisdizionale con le contestuali richieste risarcitorie”.