Riapre al pubblico il Museo dei Cappuccini, in occasione del triduo di Santa Caterina in questo settembre 2021
Riapre al pubblico il Museo dei Cappuccini, apre la nostra nuova stagione di eventi l’incontro “La devozione mariana in Liguria attraverso gli ex-voto” a cura di Italia Votiva.
Relatore, Aldo Cafferata. Ore 15,30 presso il Museo dei Beni Culturali Cappuccini di Genova, viale IV Novembre 5, 16121, Genova.
Italia Votiva è un progetto voluto dalla Parrocchia di S. Giovanni Battista di Quarto (GE) per dare alla comunità, essendo la pittura votiva un campo ancora in larga parte ignorato, l’opportunità di conoscere una materia con tante valenze religiose, sociali, civili, economiche e storiche. Partendo da una banca dati fornita dal Centro di Studi Storici per l’Alta Valle Scrivia, ampliata successivamente dal professore Giovanni Meriana, si sono poste le basi per creare un punto di raccolta degli ex voto italiani.
Trascurata dagli storici dell’arte in quanto considerata capitolo dell’antropologia culturale, privo di interesse artistico; snobbata dai ceti borghesi in quanto definita dai marxisti “rivincita (?) delle classi subalterne”; assimilata a torto alla pittura naif, in quanto il pittore di ex voto agisce senza regole pittoriche perché le ignora, mentre l’artista naif sa benissimo dove vuole arrivare.
La pittura votiva comincia finalmente a uscire allo scoperto e a imporsi all’attenzione per i caratteri di semplicità espressiva e genuinità di contenuti che propone.
Le tavolette votive, che derivano il nome dal fatto che i pittori attivi nell’ambito dei santuari le realizzavano per ragioni di economia su scarti di legno recuperati presso i bancalari, sono le forme più antiche di ex voto, almeno tra i cristiani.
Mentre nel mondo pagano statuette di terracotta raffiguranti figure umane o parti del corpo, venivano poste dai fedeli nei santuari e finivano in fosse quanto diventava difficile ospitarle tutte.
Per i cristiani rendere grazie a Dio o alla Madonna con un dono tangibile, in cui sia raffigurato l’oggetto del voto, per una grazia ricevuta, ha origini bibliche (che altro non è il sacrificio di Noè, dopo il diluvio, se non un rendimento di grazie?) e prosegue dai primi tempi dell’era cristiana fino ai nostri giorni.
Tra gli ex voto, quelli dipinti hanno maggiore interesse, infatti oltre che documento di religiosità, sono testimonianza di vita.
In Liguria, terra aspra e spesso ingrata, sia che vi si pratichi l’agricoltura, sia la pesca lungo le coste, i dipinti votivi offrono una gamma vastissima di spunti di studio e riflessione sul paesaggio, lo spazio abitato, le insidie della natura, il lavoro dei campi, l’andar per mare, la malattia, gli incidenti sul lavoro, le catastrofi metereologiche, il banditismo, i pericoli corsi dai bambini, gli uomini in guerra.
Attraverso i dipinti votivi si possono leggere la storia del paesaggio abitato, l’economia delle famiglie, la ricorrenza di epidemie, i disastri della guerra, la storia dell’andar per mare e, nell’Ottocento, l’affermarsi dei velieri che hanno fatto la fortuna di Camogli e della cantieristica navale, la vita e rischi dei carrettieri, l’iconografia della Vergine e dei Santi.