Conclusa la giornata di proteste, domani si replica
In atto protesta dei camionisti, in appoggio anche furgoni e auto | Video e foto
Oggi senza la partecipazione delle sigle sindacali e senza un’organizzazione, diversi camionisti, ma anche semplici cittadini in auto, hanno imboccato le autostrade italiane e dando vita ad una protesta.
Di primo mattino ma soprattutto dalle 10.00, si sono semplicemente incontrati in autostrada e hanno dato vita ai rallentamenti.
Dapprima andando a 30 km/h e le 4 frecce inserite per riconoscersi, poi dopo le prime multe, si sono posizionati sui 60 km/h.
Alcuni video
Il sito di Autostrade per l’Italia ha segnalato solo rallentamenti per incidenti e lavori, mentre alcuni cartelli a messaggio variabile sulle autostrade, invece, segnalavano problemi determinati da “manifestazione”.
I rallentamenti, però, ci sono stati e testimonianza ne sono i video che sono ampiamente girati sui social.
E se la prima giornata di protesta sembra ancora non essere essere terminata con dei blocchi temporanei sulle tratte autostradali, pare che domani la protesta prosegua.
Cosa ne pensano i sindacati di categoria
“Sono individui soli che aderiscono a queste manifestazioni legate al Green pass. Si tratta di atteggiamenti non organizzati, che si legano ad una condivisione tutta personale.” A dirlo a Liguria Notizie, Maurizio Longo, segretario generale di TrasportoUnito.
“La nostra posizione in questo periodo – aggiunge Longo – è di preoccupazione nel momento in cui il 15 ottobre partirà l’obbligo del Green pass. Stiamo, infatti, verificando sul territorio quanta di questa flotta non partirà. Sicuramente avremo una difficoltà: non ci sarà la possibilità di sostituire i conducenti che non avranno il Green pass, semplicemente perché non ci sono sono conducenti.
In senso più lato c’è il problema più grave che il paese si sta trascinando dietro, una normativa che cambierà a breve, ma qualcuno che occupa le poltrone, non ce lo fa sapere ed il tempo stringe.
Anche in altre nazioni mancano i conducenti, ma i paesi hanno reagito: Invece l’Italia è l’unico paese dove non si è fatto nulla e tenere le flotte ferme e improduttive è deleterio”.
Il verbo di Cinzia Franchini portavoce di Ruote Libere è immediato: “No al fermo dell’autotrasporto. Il nostro settore ha problemi atavici e il Green pass non può essere il cavallo di Troia per eventuali battaglie trasversali e che riguardano tutti”.
“Occorre sottolineare – aggiunge – come dal punto di vista tecnico ad annunciare questa protesta sui social sono stati per lo più alcuni autisti e non i titolari delle aziende ed è difficile definirla un ‘fermo dell’autotrasporto’. Inoltre vanno censurati alcuni deliranti video che circolano sul web con minacce e toni bellici. Chi intende perseguire forme di protesta con toni che istigano a manifestazioni violente, va condannato perché espone la nostra categoria ad un attacco ingiustificato. Noi non cadiamo in questo tranello e nella evanescente illusione di poter far valere diritti in questo modo.”
“Il settore dell’autotrasporto è da anni gravato da problemi enormi ed atavici, da una concorrenza selvaggia e da interessi di mondi economici che mirano esclusivamente alla propria sopravvivenza.
Se vogliamo proclamare davvero un fermo dell’autotrasporto dobbiamo farlo unendo le forze e per battaglie che riguardano i diritti da troppo tempo calpestati di questa categoria.”
“Non c’entriamo niente con questa iniziativa”, rende noto la Cisl Toscana.
Michele Santoni, presidente toscano di Cna Fita spiega: “Non c’è alcuna rivendicazione sociale, nessun manifesto, non un documento per trattare ai tavoli. C’è solo un tam tam mediatico che non si sa da chi sia partito. Non c’è nulla di organizzato, nessun coordinamento. Nulla”. L.B.