Codice rosso. Gli agenti della Polizia locale di Genova ieri sono intervenuti a una fermata del bus Amt in corso Quadrio, chiamati da una 53enne genovese che, tenendosi il volto e un orecchio con le mani, chiedeva aiuto sostenendo che il marito l’aveva appena picchiata e indicando un cittadino africano che stava scappando.
Gli agenti hanno inseguito il 37enne senegalese e, al suo rifiuto di fermarsi e al tentativo di opporsi all’identificazione, hanno dovuto chiamare colleghi in rinforzo.
L’africano ha rifiutato di declinare le generalità sostenendo di non dover mostrare i documenti alla Polizia locale, ma solo a Polizia di Stato e Carabinieri, ingiuriando gli agenti intervenuti e aggiungendo «voi dovete solo fare le multe».
A seguito delle dichiarazioni della 53enne residente in Valbisagno, che ha deciso di sporgere querela, e del successivo riscontro presso la banca dati, è risultato, oltre a una denuncia per resistenza, che l’africano aveva ricevuto pochi giorni prima un ammonimento da parte del Questore di Genova affinché cessasse le condotte violente e vessatorie nei confronti della moglie, messe in atto per molto tempo, che avevano generato ripetuti interventi della Polizia di Stato in soccorso della vittima.
Per quanto riguarda i fatti che hanno portato all’arresto del 37enne senegalese da parte della Polizia locale, svariati testimoni e i video delle telecamere hanno confermato la versione della vittima, presa di mira con violenza a calci e pugni dallo straniero a poca distanza dall’Ufficio immigrazione della Questura, dove l’africano pretendeva che la moglie rilasciasse false dichiarazioni.
La 53enne aveva infatti rifiutato di firmare una dichiarazione sostitutiva di notorietà che attestasse la circostanza falsa che il senegalese avesse già spostato la residenza presso la comune dimora.
Per questo motivo il 37enne, una volta usciti, l’aveva violentemente aggredita in strada ritenendola responsabile del mancato rinnovo del permesso di soggiorno da parte dei responsabili dell’Ufficio immigrazione della questura.
Sempre secondo quanto riportato dai responsabili del Comando della Polizia locale, il senegalese, nelle fasi del fermo, ha anche minacciato e ingiuriato gli agenti: “voi dovete solo fare le multe e occuparvi della spazzatura”, “siete dei razzisti bastardi pezzi di merda”, “andate a fanculo” e, con particolare riferimento a uno degli agenti, lo ha minacciato con le frasi “ci vediamo tra tre giorni quando esco”.
All’africano sono stati quindi contestati anche i reati di ingiurie, minacce, resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di declinare le generalità.
Il pm ha disposto la custodia cautelare presso il carcere di Marassi.