Da Roma a Tokio in aereo nel 1920. Oggi sembra facile ma cento anni fa gli aviatori, Arturo Ferrarin e Guido Masiero, con i motoristi Gino Capannini e Roberto Maretto impiegarono tre mesi per volare da Roma a Tokio. È un’impresa mai tentata prima.
Ideata da Gabriele D’Annunzio e dal poeta giapponese Harukichi Shimoi per unire idealmente i due Paesi. Undici velivoli, quattro bombardieri Caproni e sette Sva 9. Così, alle 11 del giorno di San Valentino del 1920, i due SVA (acronimo di Savoja Verduzio Ansaldo) di Ferrarin e Masiero decollano dal campo di Centocelle. Il decollo da Centocelle il 14 febbraio del 1920, l’arrivo in Giappone dopo 30 tappe e 112 ore di volo. All’atterraggio i due aviatori Ferrarin e Masiero furono accolti da 200 mila persone in festa.
Sabato 9 ottobre dalle ore 17.30 presso la sala Polivalente di Recco, Alimberto Torri, scrittore e pilota, e Marco De Montis, ingegnere aeronautico e giornalista, con l’introduzione di Andrea Lombardi, saggista, ricorderanno la storica impresa del primo volo Roma – Tokyo.
Nel 1920 Arturo Ferrarin e Guido Masiero portarono a termine il volo aereo Roma-Tokyo a bordo di velivoli S.V.A. 9 del Corpo Aeronautico: 18.000 km a tappe, in 112 ore di volo. La conferenza si avvale del patrocinio dell’Assessorato alla Cultura – Città di Recco. La partecipazione alla conferenza è subordinata alla normativa sanitaria in vigore. ABov