All’UCI Fiumara DeAndré#DeAndré – Storia di un impiegato. A Genova dal 25 al 27 ottobre il film documentario diretto da Roberta Lena.
All’UCI Fiumara DeAndré#DeAndré, lungometraggio.
Nelle multisale del Circuito arriva il racconto inedito sul rapporto speciale tra un padre e un figlio, il loro comune sentire, il commovente passaggio di testimone.
DeAndré#DeAndré Storia di un impiegato è un film documentario diretto da Roberta Lena, prodotto da Intersuoni, Nuvole Production e Nexo Digital.
Il film si basa sul concerto/spettacolo del concept-album di Fabrizio De André (scritto con Giuseppe Bentivoglio e Nicola Piovani e pubblicato nel 1973).
Il figlio Cristiano – apprezzato sullo stesso palco sia dal pubblico che dal padre Fabrizio – lo ha riarrangiato e portato in tour con grande successo per due anni.
Alla base del lungometraggio ci sono musica, documenti inediti e la partecipazione esclusiva di Cristiano De André, Dori Ghezzi e Filippo De André.
La regista Roberta Lena (già autrice dello spettacolo/concerto) indaga, attraverso la memoria di Cristiano, il suo rapporto col padre.
Ci fornisce uno sguardo diverso sul grande cantautore e una visione contemporanea di un’opera che rappresenta un’eredità artistica e politica per ognuno di noi.
Dal fulcro dell’opera, vengono svelati le memorie mai confessate, i sentimenti che hanno ispirato la creazione, la comunità di artisti e amici che sono diventati famiglia:
i grandi artisti di quel tempo che riempivano la casa di Portobello in Sardegna, dove l’album è stato in parte concepito e che circondavano il bambino Cristiano.
Nel film tutte le vicende di Faber, filtrate dalla memoria del figlio, appaiono improvvisamente arricchite, approfondite dal più forte dei legami,
fino a diventare un racconto completamente inedito, per contenuti e carica emotiva.
Una sorta di biografia, attraverso il rapporto speciale tra padre e figlio,
del loro comune sentire, del loro comune pensiero sociale, delle sofferenze condivise, fino ad arrivare a un riconoscimento simbiotico.
Il film esplora il conflitto atavico che è stata la rivoluzione di Fabrizio e che è diventata quella di Cristiano.
Lo fa con uno sguardo ai nuovi movimenti sociali del mondo in quegli anni e a quelli del mondo contemporaneo.