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San Martino dice basta: ringhiera più alta e stop a pericoli e suicidi in via Lagustena

La gente del quartiere di San Martino dice basta.

Basta a chi si toglie o tenta di togliersi la vita dal ponte di Via Lagustena, a poche decine di metri dal Pronto Soccorso dell’Ospedale.

Sotto accusa la ringhiera del ponte, molto bassa, probabilmente ormai più bassa dal limite di legge, a causa dell’asfaltatura della strada che si è ripetuta negli anni, dalla sua costruzione.

Ultima vittima poco di un mese fa, era sabato 25 settembre, quando un giovane di 23 anni dello Sri Lanka, in Italia da tempo dove lavorava regolarmente, si è gettato dopo aver scavalcato la ringhiera, morendo praticamente sul colpo.

“Da tempo diciamo che quella ringhiera è pericolosissima – spiega Marta G., abitante nella vicina Via Sapeto, 35 anni – e non solo per chi ha intenzioni suicide. Ma in certi tratti se una persona, magari anziana perde l’equilibrio rischia di finire di sotto…”.

Anche Mario D.V., 56 anni è molto preoccupato per la situazione: “Chi passa può rendersi conto della pericolosità dei due marciapiedi del ponte, che tra l’altro sono anche molto stretti. Credo che i nostri politici, magari quelli locali ed intendo del quartiere, dovrebbe fare qualcosa. In altre parti della città, dove esistono pericoli di questo genere,  la ringhiera o il muretto sono stati alzati e di parecchio; è un modo anche per dissuadere chi ha problemi e vuole togliersi la vita: adesso per scavalcare bastano tre secondi, se ci fosse una rete o qualcosa del genere alta magari due metri la cosa sarebbe diversa…”.

Insomma, il dado è tratto. Ora tocca agli amministratori competenti fare qualcosa. Infondo è un lavoro che non avrebbe costi esorbitanti, che contribuirebbe a scongiurare incidenti e salvare vite umane. Staremo a vedere.

FRANCO RICCIARDI