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Marassi, detenuti stranieri aggrediscono agenti. Sappe attacca ministero Giustizia

Carcere di Genova Marassi (foto di repertorio)

Due agenti della Polizia penitenziaria sono stati aggrediti da due detenuti stranieri, uno dei quali con problemi psichiatrici, in due giorni nel carcere genovese di Marassi.

Lo hanno riferito oggi i responsabili del sindacato Sappe.

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“Se gli attuali vertici – hanno spiegato – non sono in grado di garantire l’incolumità fisica agli agenti di Polizia penitenziaria devono dimettersi tutti”.

Il detenuto con problemi psichiatrici, di origine senegalese, era giunto a Marassi da qualche giorno, trasferito dal carcere di Torino per motivi legati all’ordine e alla sicurezza dopo avere compiuto atti di violenza fisica verso gli altri compagni di reclusione.

Non volendo entrare in cella, ha colpito con una testata un agente, rompendogli il naso.

L’altro detenuto straniero, stavolta marocchino, ha aggredito un agente e provocato qualche danno dopo avere appreso di non potere fare una telefonata in mancanza del nulla osta dell’autorità giudiziaria.

“Fare l’agente di Polizia penitenziaria in carcere – hanno aggiunto dal Sappe – è sempre più pericoloso e noi ci sentiamo abbandonati da tutti: dalle istituzioni, dalla politica e soprattutto dal ministero della Giustizia e dal dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. occorre un’ urgente e compiuta risoluzione del problema della gestione dei detenuti con problemi psichiatrici che hanno invaso le carceri dopo la chiusura degli Opg”.