I poliziotti del commissariato di Genova Cornigliano ieri hanno riferito di avere arrestato un cittadino nigeriano di 20 anni, con applicazione del braccialetto elettronico.
All’africano violento sono stati contestati gravi atti persecutori, lesioni personali e maltrattamenti nei confronti della compagna di 24 anni con la quale aveva intrapreso una relazione fino al novembre 2020.
Secondo l’accusa, nel corso della relazione, il giovane straniero avrebbe picchiato la compagna con calci, pugni e schiaffi, tentativi di strangolamento per culminare nell’ottobre 2020 a un tentativo di scaraventarla dalla metropolitana procurandole lesioni.
Il 20enne disoccupato, costringeva inoltre la compagna a mantenerlo e le impediva di avere qualsiasi rapporto con altre persone.
Inoltre, dalla fine della relazione, lo straniero ha cominciato a perseguitare la donna molestandola e minacciandola, rendendosi autore di altre percosse che hanno causato alla vittima un trauma facciale.
Il procedimento è stato aperto lo scorso giugno con un intervento della Volante in quanto i due si erano aggrediti reciprocamente.
In tale circostanza è stato attivato il “Protocollo Eva” che detta le linee guida per il primo intervento degli operatori di polizia nei casi presunti di violenza di genere, maltrattamenti in famiglia e tra conviventi, nonché l’ormai consueto “Codice rosso”, che consente di assegnare una corsia preferenziale in tutte le fattispecie di violenza perpetrate nei confronti delle donne.
Successivamente, i poliziotti del Commissariato di Cornigliano hanno seguito la vicenda della giovane, assistendola in tutte le fasi, dalla verbalizzazione alla collocazione in una struttura protetta.
Oltre agli arresti domiciliari, all’africano violento è stato applicato il braccialetto elettronico che invia una segnalazione alle Forze dell’ordine quando ci si allontana da casa.